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The Guilt-free soldier


10 giugno 2016 / June 10 2016



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The Guilt-free soldier diAssociazione italiana,scientifica e giuridica, contro gli abusi mentali,fisici e tecnologici e Erik Baard è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale.
Based on a work at http://www.villagevoice.com/news/.
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Per una visione panoramica sulle tecnologie "aggressive" e possibilità di difendersene vedi - con beneficio di inventario / look with caution to - MIND-WEAPON
Vedi la / look at

Questo file è stato completato da un aggiornamento interno, anche parzialmente tradotto in inglese: #testimonianza_italiana
Un altro importantissimo riferimento si trova in italiano nel file
 Opinioni o peggio: accuse? e in inglese Opinion or accusation?

Il file prima nominato Pseudo-misteri e coinvolgimenti biologici / Fake-mysteries on biological targets ora è in rete sdoppiato nella parte italiana - Aggressioni pseudo-misteriose contro bersagli biologici - e in quella in inglese: anzi triplicato perché questa parte in italiano, molto ampliata e curata, è stata caricata anche in un pdf anch'esso con il titolo Aggressioni pseudo-misteriose contro bersagli biologici raggiungibile in rete e leggibile come eBook.
Direttamente dalla rete si può pure scaricare, stampare e leggere in tablet o e-book la traduzione in italiano del !

Quasi  fosse una sottotitolazione del fil si può fruire di un video italiano molto dimostrativo,
 
Mistero - supersoldati manipolati... estratto dalla puntata di "" 8 02 2011 andato in onda su Italia 1 l'8-02-2011 che - come si può vedere aprendo il link - dichiara
"Mistero - Candidati Manciur..." Questo video non è più disponibile perché l'account YouTube associato al video è stato chiuso a causa di ripetute notifiche di violazione del copyright di terze parti.
Siamo spiacenti..
Segnaliamo pure che - come in altri file - danneggiamenti sono stati attuati nella seconda metà di dicembre 2010 / As it happens on many other files, we apologize for errors coming from unexpected HARMS as what happened at December 2010


Aggiornamenti da seguire: vedine le date in /)

 Una citazione:
l’attenzione va spostata sul cittadino, troppo spesso rassegnato. Questo è il nodo centrale. Dinanzi alla propria indignazione, tanti reagiscono con l’apatia o cedendo a forme di protesta senza una direzione. La fase critica, infatti, non si trasforma in un momento progettuale ma si perde nella frammentazione e nell’isolamento. una sfida da raccogliere per pensare nuovi modelli di aggregazione che sappiano andare oltre la semplice rivendicazione per attivare nuclei progettuali, con l’ausilio delle forze vive


Moderno Giuramento di Ippocrate Art.50 - Tortura, trattamenti disumani
Il medico non deve in alcun modo o caso collaborare, partecipare o semplicemente presenziare ad atti di tortura o a trattamenti crudeli, disumani o degradanti.


Le Amfetamine (o Anfetamine) sono dei potenti stimolanti del sistema nervoso e possono provocare dipendenza psicologica, assuefazione e seri danni neurologici, così come conseguente forte menomazione nelle varie sfere vitali della persona. Queste sostanze, proprio come la Cocaina, provocano un accumulo del neurotrasmettitore Dopamina con l'inibizione del suo riassorbimento (così come maggiore produzione di Adrenalina e Noradrenalina). Tale eccessiva presenza causa una iper stimolazione celebrale che fornisce sensazione di euforia, forza, sicurezza e benessere.  ... A differenza però della Cocaina, le amfetamine sono metabolizzate ed eliminate molto più lentamente dall'organismo, con effetti quindi maggiormente lunghi, intensi e dannosi. ... Iniziò allora la diffusione delle Amfetamine, le quali ebbero subito un grande successo. Questo per l'efficacia nel trattamento delle affezioni asmatiche, ma anche e soprattutto per le loro proprietà molto stimolanti, scoperte per caso dalle persone che ne facevano uso.  Tale caratteristica sottese la distribuzione di amfetamine ai soldati americani durante il secondo conflitto, questo per renderli appunto maggiormente efficienti e per sostenerli psicologicamente.
... ...
Il potenziale di produzione, diffusione e consumo delle Amfetamine è purtroppo molto elevato a causa degli ingredienti abbastanza economici e di facile reperibilità che servono per produrle. Inoltre esse possono essere utilizzate come sostanze eccipienti per confezionare LSD o Ecstasy, aggiungendo in tal modo i loro effetti negativi e possibili danni a quelli, ugualmente pericolosi e gravi, dei suddetti allucinogeni. Le Amfetamine possono essere fumate, sniffate ("Snorting"), ingerite o iniettate e tra esse la via endovenosa è quella che produce effetti in tempi più veloci (quasi immediati), mentre le altre modalità di assunzione inducono iper attivazione e benessere nel giro di alcuni minuti.
In specifico la Metamfetamina è chimicamente strutturata in modo simile rispetto all'Amfetamina, ma possiede effetti maggiormente intensi sul sistema nervoso. Entrambe, come già accennato, inducono una forte euforia ed un generale aumento dell'attività psico-fisiologica, una diminuzione del senso di stanchezza e di fame, una sensazione di benessere diffuso ed umore elevato.
La Metamfetamina come droga d’abuso e dipendenza è conosciuta e definita "Speed", "Ice", "Crystal", "Shaboo", "Cranck" o più frequentemente con il diminutivo di "Met". Essa si presenta come una polvere bianca e cristallina, inodore, amara al sapore e solubile in acqua o altri liquidi come ad esempio l'Alcol. I suoi effetti iniziano con un "Flash" iniziale di alcuni minuti, ovvero un senso di attivazione ed agitazione molto alto, ed hanno una lunga durata, dalle 3 alle 6-8 ore.
Sotto l’effetto dello Shaboo c’è chi sviluppa forti paranoie o fobie, chi crede di poter volare, chi vaneggia di omicidi o violenze, chi riesce a non dormire per tre giorni di seguito. 

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   )


creative modification CopyrightQuesta rielaborazione del famoso Sonno della ragione di Goya -  ufficialmente copyright - è resa molto più inquietante dell'originale per essere utilizzata come copertina del libro e spiegata dal Disegnatore Andrzej (Andrew) Suda/ This powerful, more puzzling creative modification of the Goya's Sleep of reason - marked by the official Copyright - here is used as book cover's image, and explained by the Designer Andrzej (Andrew) Suda: should look just like many of the events described by the victims: they  exist, are bothersome, and we don’t know exactly WHY they  are there but they are there… [come molti dei fatti descritti dalle vittime: essi esistono, turbano e noi non riusciamo a conoscere esattamente il  PERCHE' ci siano, ma ci sono...]
About the Book:
Rauni Leena Kilde MD., Dr. Reinhard Munzert, Kathy Sullivan, David Larson, and many others... Please support the truth with the purchase of our book. This will document many technologies and mind control weapons that have been kept hidden from the mainstream public. Over 600 pages of action packed TRUTH!
This book not only documents the case of Andrzej Suda, it is also filled with documentation from the worlds most influential documented cases of psychological abuse, electronic harassment, organized stalking and mind control. Some cases include

Up-to-dateIt's Abuse NOT Science fiction, e dalla data di pubblicazione - 14 luglio 2005 - molto è cambiato e molti DOCUMENTI sono stati sia sostituiti che aggiunti. In attesa di una completa nuova edizione del volume principale ne viene per ora edito un SUPPLEMENTO INTEGRATIVO per meglio diffondere i più recenti e IMPORTANTI UP-TO-DATE DOSSIERS. La loro diffusione ora è asicurata da una PUBBLICAZIONE che si costituisce in un autonomo VOLUME.
*************************
The book previously published at present needs to be modified
It's Abuse NOT Science fiction
published on July 14 2005 shortly became OUT OF DATE and so required to present also the consequent novelties coming from readers comments, from new deeds and MOSTLY on nowadays flash-back discolosures.
UP-TO-DATE DOSSIERS of It's Abuse NOT Science fiction = Gli Abusi mentali, fisici e tecnologici NON sono Fantascienza for the time being launched as supplementary book, supplementary but matching also by itself not only for propose simple improvement, rather mostly to share some new particular important DOCUMENTS.
[Active Copyright]
Valid. WebSite 09/01/2011 08:36:49 PDF Receipt Download Copyright


Institute for the Study of Globalizarion and Covert Politics

WikileaksWikileaks Mirrors
Find all the current Wikileaks Mirrors and Links here. Helpful, if the main site - wikileaks.org - is down.
WikiLeaks global defense of sources and press freedoms, circa now / 25 April, 2011
Have documents the world needs to see?
We help you safely get the truth out.
We are of assistance to peoples of all countries who wish to reveal unethical behavior in their governments and institutions. We aim for maximum political impact. Disclosed documents are classified, censored or otherwise opaque to the public record. We rely on readers to alert their communities and press to the revelations here. Go to it!

Wikileaks sviluppa una specie di Wikipedia non censurabile, destinata alla pubblicazione massiva e all'analisi di documenti segreti. Il termine "to leak", (letteralmente, trapelare) significa rendere pubblica un'informazione senza autorizzazione ufficiale, nonostante gli sforzi per tenerla segreta. Il nostro principale interesse è smascherare le azioni di regimi oppressivi in Asia, nell'ex blocco sovietico, nel Medio Oriente e nell'Africa Sub-sahariana, ma collaboriamo anche con le persone che desiderano svelare comportamenti non etici dei loro governi e delle loro aziende. Puntiamo ad ottenere il massimo impatto politico. La nostra interfaccia è simile a quella di Wikipedia, ed è usabile da qualunque tipo di persona. Fino ad ora abbiamo ricevuto più di 1,2 milioni di documenti provenenti da gruppi dissidenti e fonte anonime


(L'articolo originale / the original article)

New Science Raises the Specter of a World Without Regret

VOICE logo

The Guilt-Free Soldier by Erik Baard

January 22 - 28, 2003 Copyright © 2003 Village Voice Media, Inc., 36 Cooper Square, New York, NY 10003 The Village Voice and Voice are registered trademarks. All rights reserved. 

A soldier faces a drab cluster of buildings off a broken highway, where the enemy is encamped among civilians. Local farmers and their families are routinely forced to fill the basements and shacks, acting as human shields for weapons that threaten the lives of other civilians, the soldier's comrades, and his cause in this messy 21st-century war. 
There will be no surgical strikes tonight. The artillery this soldier can unleash with a single command to his mobile computer will bring flames and screaming, deafening blasts and unforgettably acrid air. The ground around him will be littered with the broken bodies of women and children, and he'll have to walk right through. Every value he learned as a boy tells him to back down, to return to base and find another way of routing the enemy.
Or, he reasons, he could complete the task and rush back to
start popping pills that can, over the course of two weeks, immunize him against a lifetime of crushing remorse. He draws one last clean breath and fires. 
Pills like those won't be available to the troops heading off for possible war with Iraq, but
the prospect of a soul absolved by meds remains very real. Feelings of guilt and regret travel neural pathways in a manner that mimics the tracings of ingrained fear, so a PROPHILACTIC against one could guard against the other. Several current lines of research, some federally funded, show strong promise for this. 
At the University of California at Irvine, experiments in rats indicate that the brain's hormonal
reactions to fear can be inhibited, softening the formation of memories and the emotions they evoke
At New York University, researchers are mastering the means of short-circuiting the very wiring of primal fear. At Columbia University one Nobel laureate's lab has discovered the gene behind a fear-inhibiting protein, uncovering a vision of fight or flight at the molecular level. In Puerto Rico, at the Ponce School of Medicine, scientists are discovering
ways to help the brain unlearn fear and inhibitions by stimulating it with magnets. And at Harvard University, survivors of car accidents are already swallowing propranolol pills, in the first human trials of that common cardiac drug as a means to nip the effects of trauma in the bud

The web of your worst nightmares, your hauntings and panics and SHAME, radiates from a dense knot of neurons called the amygdala. With each new frightening or humiliating experience, or even the reliving of an old one, this fear center triggers a release of hormones that sear horrifying impressions into your brain. That which is unbearable becomes unforgettable too. Unless, it seems, you act quickly enough to block traumatic memories from taking a stranglehold. 
Some observers say that in the name of human decency there are some things people should have to live with.
They object to the idea of medicating away one's conscience.
It's the morning-after pill for just about anything that produces REGRET, REMORSE, pain, or GUILT says Dr. Leon Kass, chairman of the President's Council on Bioethics, who emphasizes that he's speaking as an individual and not on behalf of the council.

Barry Romo, a national coordinator for Vietnam Veterans Against the War, is even more blunt.
That's the DEVIL PILL he says. That's the monster pill, the ANTI-MORALITY pill. That's the pill that can make men and women do anything and think they can get away with it. Even if it doesn't work, what's scary is that a young soldier could believe it will.  Are we ready for the infamous Nuremberg plea
I was just following order
  to be made easier with pharmaceuticals?
Though the research so far has been limited to animals and the most preliminary of human trials, the question is worth debating now. 

If you have the pill, it certainly increases the temptation for the soldier to lower the standard for taking lethal action, if he thinks he'll be numbed to the personal risk of consequences. We don't want soldiers saying willy-nilly, 'Screw it. I can take my pill and even if doing this is not really warranted, I'll be OK' says psychiatrist Edmund G. Howe, director of the Program on Medical Ethics at the Uniformed Services University of the Health Sciences. If soldiers are going to have that lower threshold, we might have to build in even stronger safeguards than we have right now against, say, blowing away human shields. We'll need a higher standard of proof [that an action is justified].

The scientists behind this advance into the shadows of memory and fear don't dream of creating morally anesthetized grunts. They're trying to fend off post-traumatic stress disorder, or PTSD, so that women who've been raped can leave their houses without feeling like targets. So that survivors of terrorist attacks can function, raise families, and move forward. And yes, so that those young soldiers aren't left shattered for decades by what they've seen and done in service
Combat and psychoactive chemicals have always been inseparable, whether the agent was alcohol or a space-age pill. A half-century after Japan hopped its soldiers up on methylamphetamines during World War II, the U.S. has pilots currently in the dock for mistakenly bombing Canadian troops while using speed to stay awake. When Eric Kandel, the Nobel laureate in medicine who works out of Columbia, was asked if his genetic exploration of fear was funded by the Pentagon's Defense Advanced Research Projects Agency, he quipped,

No, but you're welcome to call them and tell them about me.

Imagine a world where the same pill soothed victims and perpetrators alike.

Henry David Thoreau advised, Make the most of your regrets; never smother your sorrow... To regret deeply is to live afresh.
Without remorse, there would have been no John Newton, a slave trader who found religion during a harrowing storm at sea and later became an abolitionist; he's best known for penning Amazing Grace.

For doctors, the drugs would present a tricky dilemma. Most people exposed to traumatic situations don't end up with PTSD, but there are few means of knowing on the spot who might need treatment much further down the line. Researchers say that for the medicines to be effective, patients would need to take them soon after the upsetting event. The temptation for physicians might be to err on the side of caution, at the cost of curbing normal emotional responses. Victims might be eager to avoid lasting pain, wrongdoers the full sting of self-examination. 

The impulse is to help people to not fall apart. You don't want to condemn that, says Kass. But that you would treat these things with equanimity, the horrible things of the world, so that they don't disturb you ... you'd cease to be a human being.,

The very idea of PTSD has been attacked as a social construction, a vague catchall that provides EXCULPATION for the misdeeds of war. But researchers are trying to prevent the onset of a disease, not change the social circumstances that bring it about. James L. McGaugh, a neurobiologist at U.C. Irvine whose study of stress hormones and memory consolidation in rats is one of the cornerstones of the effort, acknowledges the ambiguities but comes out swinging in defense of his work.

Is it immoral to weaken the memory of horrendous acts a person has committed? Well, I suppose one might make that case. Some of your strongest memories are of embarrassments and of the guilty things you did. It doesn't surprise me at all that people would wake up screaming, thinking of the young children they killed in Vietnam, McGaugh says. But is treating that worse than saying, 'Don't worry if your leg is shot off, we've got penicillin and surgery to prevent you from dying of infection'? Why is it any worse to give them a drug that prevents them from having PSTD for the rest of their lives? The moral dilemma is sending people to war in the first place.

Nevertheless, fellow fear researcher Dr. Gregory Quirk of the Ponce School of Medicine, in Puerto Rico, is troubled by how his work might be used if it progressed from studies of rats to therapies for humans. He argues that fear isn't created and  degraded in the amygdala alone, but is also unlearned in the prefrontal cortex, which in PTSD patients is only weakly active. Quirk thinks a physician could stimulate those areas with magnets while patients view the images they fear, and could thus restore balance to the mind.

 With that same method, he says, firemen could stave off episodes of life-threatening panic. Certainly the military might be interested in something like that, he says. If this would be used to go against fear that's important for survival or morality, I would have a problem with that.

There are reasons to believe our military would covet mastery of Quirk's technique in humans.
People at war dehumanize their enemies to make killing more palatable. Now, in the war on terror, our modern cultural taboos against torture are fraying.
Put yourself in the room then. The commission of heinous acts, even deliberate torture, can also visit lifelong torment on perpetrators who aren't hardwired very well to be sadistic.
The sounds of screaming — a primordial alert that mortal danger is near — trigger those damning hormones even in the torturer. 
And couple Quirk's magnetic manipulation of the brain with this:

One of the horrible things I discovered after the Gulf War was that, because of the coeducation of wars, as it were, male soldiers were given extensive DESENSITIZATION training to make them able to hear women being raped and tortured in the next room without breaking It's a deformation of the soul of the first order. I cannot speak about it without outrage.

But a trauma-born irrational aversion to necessary war — pacifism in the face of an expanding evil — isn't healthy either. Such emotions can blind us as well as make us wiser, says Howe. It's possible that these kinds of drugs would help patients see in a clearer way. On the flip side, could anyone possibly maintain that Ahab was a better captain for not having been chemically mollified after the white whale bit off his leg? An uncomfortable reality is that war isn't an aberration; it has a very codified place in our culture. We agree through treaties to normalize it. We demand punishment for soldiers who violate those treaties, though more often those from the losing side. But we don't deny them medical treatment. And one needn't have committed a war crime to feel wracked by sorrow. In my dreams I meet six Vietnamese people I murdered. Whether they had a gun on them is irrelevant says Romo, who, as a 19-year-old lieutenant, served as a platoon leader in the 196th Light Infantry Brigade in 1967 and 1968. His ticket home was as a body escort for his similarly aged nephew, who served in the same unit. I returned to the United States on my nephew's dead body, he says. Romo and veterans like him have taken it upon themselves to use their experiences to teach peace. But veterans torn apart by PTSD don't have a choice about being Exhibit A in the case against war.

When you see what can happen to a young person, it passes on in a very real way, not in a history-class sense, that reality of what war and blood really is,
Who are we to impose this emotional albatross on soldiers? As a nation, we elect our leaders. It seems unjust to make veterans a special class to suffer for our sins in wrongheaded wars, or pay a continuing price for victory in the "good" ones. 
That's a heavy burden to put on people to preserve the morality you're talking about, says Dr. Roger K. Pitman of Harvard University, who's leading the propranolol study in people fresh from car accidents. By that same logic, if you could make a lightweight bulletproof garment for soldiers we still shouldn't do it. For moral reasons we ought to make them able to be shot, to preserve the cost of war, the deterrent to war. But we work to prevent our soldiers from being shot, and I say there are mental bullets flying around there, too  he says.

There's another context to be considered as well, McGaugh notes, one that was made clear by the recent demand from representatives Charles B. Rangel of New York and John Conyers Jr. of Michigan that we reinstate the draft to address racial and economic inequities.

Who are our soldiers? McGaugh asks. They are in the wrong place at the wrong time. Very few of their daddies go to Harvard, Yale, or Princeton.

But PTSD doesn't result solely from war. When Kass first heard of McGaugh's research, at a presentation in October, he had a far more intimate horror in mind-rape.

At fraternit parties they'll be popping Ecstasy at night and forgetfulness in the morning, he growls. The victim would be an obvious candidate for an anti-trauma drug. Would dulling her emotional memories of the event help her to endure the lengthy, perhaps humiliating, pursuit of justice through the courts, or would it rob her of the righteous anger she'll need to persevere and perhaps the empathy to later help other victims? The rapist is part of the equation too. If his victim stabbed him in her own defense, no doubt he would be bodily healed. No physician could refuse to treat him. If such a person had PTSD stemming from the circumstances of the act, he could be a candidate [for therapy] Pitman says. 

How much of our REMORSE do we have a right to dispense with, and how much exists in service to others, a check on our worst impulses?

Each experience we have changes our brain and in some sense alters who we are
Dr. Joseph E. LeDoux of NYU, who studies says EMOTIONAL MEMORY.
The more significant the experience, the more the alteration. We have to decide as a society how far we want to go in changing the self. Science will surely give us new and powerful ways of doing this. Individuals may want more change than society wants to permit.
Vedi anche:
A Bulletproof Mind Author: Peter Maass Publisher: New York Times (10 November 2002)


Nuova bibliografia e filmati

FILMATI RECENTI E MENO RECENTI / ITALIAN AND AMERICAN NEW AND OLD MOVIES
Candidati manchuriani: realtà o fantascienza? (Mistero 8 Febbraio 2011)
presentato addirittura anche dal Sole24h
Ma val la pena anche segnalare La lunga ombra gialla con Gregory Peck del 1969
The Chairman (1969) - IMDb Also Known As: The Most Dangerous Man in the World

WIRES IN THE BRAIN (Fili elettrici nel cervello
Luce347 | 29 luglio 2009
Rodolfo Llinas racconta la storia di come ha sviluppato fasci di nano-fili meno spessi di una ragnatela che possono essere inseriti nei vasi sanguigni del cervello umano.

Si poteva fruire di questo video italiano:
MISTERO: IL CANDIDATO MANCHURIANO
estratto dalla puntata del dell'8-02-2011 ma ora non più disponibile come tale a causa di un reclamo di violazione del copyright richesta da R.T.I."
Vedi - e però anche sospettane l'attendibilità - di un altro  "Mistero" pure in onda su Italia1

In the interest of supporting US troops: Please forward.

NEW YORK TIMES - 12 February 2011 For Some Troops, Powerful Drug Cocktails Have Deadly Results: drug dependency, suicide and fatal accidents -- sometimes from the INTERACTION of the drugs themselves - by James Dao, Benedict Carey and Dan Frosch and written by Mr. Dao.

In his last months alive, Senior Airman Anthony Mena rarely left home  without a backpack filled with medications. He returned from his second deployment to Iraq complaining of back pain, insomnia, anxiety and nightmares. Doctors diagnosed post-traumatic stress disorder and prescribed powerful cocktails of psychiatric drugs and narcotics. Yet his pain only deepened, as did his depression. "I have almost given up hope," he told a doctor in 2008, medical records show. "I should have died in Iraq." Airman Mena died instead in his Albuquerque apartment, on July 21, 2009, five months after leaving the Air Force on a medical discharge. A toxicologist found eight prescription medications in his blood, including three antidepressants, a sedative, a sleeping pill and two potent painkillers. Yet his death was no suicide, the medical examiner concluded. What killed Airman Mena was not an overdose of any one drug, but the interaction of many. He was 23.
After a decade of treating thousands of wounded troops, the military's medical system is awash in prescription drugs -- and the results have sometimes been deadly. By some estimates, well over 300,000 troops have returned from Iraq or Afghanistan with P.T.S.D., depression, traumatic brain injury or some  combination of those. The Pentagon has looked to pharmacology to treat those complex problems, following the lead of civilian medicine. As a result, psychiatric drugs have been used more widely across the military than in any previous war. But those medications, along with narcotic painkillers, are being increasingly linked to a rising tide of other problems, among them drug dependency, suicide and fatal accidents -- sometimes from the INTERACTION of the drugs themselves. An Army report on suicide released last year documented the problem, saying one-third of the force was on at least one prescription medication. "Prescription drug use is on the rise," the report said, noting that medications were involved in one-third of the record 162 suicides by active-duty soldiers in 2009. An additional 101 soldiers died accidentally from the toxic mixing of prescription drugs from 2006 to 2009.
"I'm not a doctor, but there is something inside that tells me the fewer of these things we prescribe, the better off we'll be," Gen. Peter W. Chiarelli, the vice chief of staff of the Army who has led efforts on suicide, said in an interview. Growing awareness of the dangers of overmedicated troops has prompted the Defense Department to improve the monitoring of prescription medications and restrict their use. In November, the Army issued a new policy on the use of multiple medications that calls for increased training for clinicians, 30-day limits on new prescriptions and comprehensive reviews of cases where patients are receiving four or more drugs. The Pentagon is also promoting measures to prevent troops from stockpiling medications, a common source of overdoses. For instance, the Navy, which provides medical care for Marines, has begun pill "give back" days on certain bases. At Camp Lejeune, N.C., 22,000 expired pills were returned in December. The Army and the Navy are also offering more treatments without drugs, including acupuncture and yoga. And they have tried to expand talk therapy programs -- one of which, exposure therapy, is considered by some experts to be the only proven treatment for P.T.S.D. But shortages of mental health professionals have hampered those efforts.
Still, given the depth of the medical problems facing combat veterans, as well as the medical system's heavy reliance on drugs, few experts expect the widespread use of multiple medications to decline  significantly anytime soon.
The New York Times reviewed in detail the cases of three service members who died from what coroners said were toxic interactions of prescription drugs. All were classified accidents, not suicides.
Airman Mena was part of a military police unit that conducted combat patrols alongside Army units in downtown Baghdad. He cleaned up the remains of suicide bombing victims and was nearly killed by a bomb himself, his records show. Gunnery Sgt. Christopher Bachus had spent virtually his entire adult life in the Marine Corps, deploying to the Middle East in 1991, Iraq during the invasion of 2003 and, for a short tour, Afghanistan in 2005. He suffered from what doctors called survivor's guilt and came back "like a ghost," said his brother, Jerry, of Westerville, Ohio.
Cpl. Nicholas Endicott joined the Marines in 2003 after working as a coal miner in West Virginia. He deployed twice to Iraq and once to Afghanistan, where he saw heavy combat. On one mission, Corporal 
Endicott was blown more than eight feet in the air by a roadside bomb, medical records show. He came home plagued by nightmares and flashbacks and rarely left the house. Given the complexity of drug interactions, it is difficult to know precisely what killed the three men, and the Pentagon declined to  discuss their cases, citing confidentiality. But there were important similarities to their stories.
All the men had been deployed multiple times and eventually received diagnoses of P.T.S.D. All had five or more medications in their systems when they died, including opiate painkillers and mood-altering 
psychiatric drugs, but not alcohol. All had switched drugs repeatedly, hoping for better results that never arrived. All died in their sleep.

Psychiatry and Warfare

The military medical system has struggled to meet the demand caused by two wars, and to this day it still reports shortages of therapists, psychologists and psychiatrists. But medications have always been 
readily available. Across all branches, spending on psychiatric drugs has more than doubled since 2001, to $280 million in 2010, according to numbers obtained from the Defense Logistics Agency by a Cornell University psychiatrist, Dr. Richard A. Friedman. Clinicians in the health systems of the Defense and Veterans Affairs Departments say that for most patients, those medications have proved safe. "It is important not to understate the benefit of these medications," said Dr. Robert Kerns, the national director of pain management for the Department of Veterans Affairs. Paradoxically, the military came under criticism a decade ago for not prescribing enough medications, particularly for pain. In its willingness to prescribe more readily, the Pentagon was trying to meet standards similar to civilian medicine, General Chiarelli said. But the response of modern psychiatry to modern warfare has not always been perfect. Psychiatrists still do not have good medications for the social withdrawal, nightmares and irritability that often accompany post-traumatic stress, so they mix and match drugs, trying to relieve symptoms.
These decisions about medication are difficult enough in civilian psychiatry, but unfortunately in this very-high-stress population, there is almost no data to guide you, said Dr. Ranga R. Krishnan, a psychiatrist at Duke University. The psychiatrist is trying everything and to some extent is flying blind.
Thousands of troops struggle with insomnia, anxiety and chronic pain -- a combination that is particularly treacherous to treat with medications. Pairing a pain medication like oxycodone, a narcotic, 
with an anti-anxiety drug like Xanax, a so-called benzodiazepine, amplifies the tranquilizing effects of both, doctors say. Similarly, antidepressants like Prozac or Celexa block liver enzymes that help break down narcotics and anxiety drugs, extending their effects.
The sedation is not necessarily two plus two is four, said Cmdr. Rosemary Malone, a Navy forensic psychiatrist. It could be synergistic. So two plus two could be five.
Commander Malone and other military doctors said the key to the safe use of multiple prescriptions was careful monitoring: each time clinicians prescribe drugs, they must review a patient's records and  adjust dosages to reduce the risk of harmful interactions.
The goal is to use the least amount of medication at the lowest doses possible to help that patient, she said.
But there are limits to the monitoring. Troops who see private clinicians -- commonly done to avoid the stigma of seeking mental health care on a base -- may receive medications that are not recorded in their official military health records. In the case of Sergeant Bachus of the Marines, it is far from clear that he received the least amount of medication possible. He saw combat in Iraq, his brother said, and struggled with alcoholism, anxiety, flashbacks, irritability and what doctors called survivor's guilt after returning home. "He could make himself the life of the party," Jerry Bachus recalled. "But he came back a shell, like a ghost." Sergeant Bachus received a diagnosis of P.T.S.D., and starting in 2005, doctors put him on a regimen that included Celexa for depression, Klonopin for anxiety and Risperdal, an antipsychotic. In 2006, after a period of stability, a military doctor discontinued his medications. But six months later, Sergeant Bachus asked to be put on them again. According to a detailed autopsy report, his depression and anxiety worsened in late 2006. Yet for unexplained reasons, he was allowed to deploy to Iraq for a second time in early 2007. But when his commanders discovered that he was on psychiatric medications, he was sent home after just a few months, records show. Frustrated and ashamed that he could not be in a front-line unit and   unwilling to work behind a desk, he applied in late 2007 for a medical retirement, a lengthy and often stressful process that seemed to darken his mood. In early March 2008, a military doctor began giving him an opiate painkiller for his back. A few days later, Sergeant Bachus, 38, called his wife, who was living in Ohio. He sounded delusional, she told investigators later, but not suicidal.
You know, babe, I am really tired, and I don't think I'll have any problems falling asleep tonight, he told her.
 He was found dead in his on-base quarters in North Carolina nearly three days later. According to the autopsy report, Sergeant Bachus had in his system two antidepressants, the opiates oxymorphone and oxycodone, and Ativan for anxiety. The delirium he experienced in his final days was
most likely due to the interaction of his medications, the report said.
Nearly 30 prescription pill bottles were found at the scene, most of them recently prescribed, according to the report. Jerry Bachus pressed the Marine Corps and the Navy for more information about his brother's death, but received no further explanations.
There was nothing accidental about it, he said. It was inevitable.
Self-Medicating
The widespread availability of prescription medications is increasingly being linked by military officials to growing substance abuse, particularly with opiates. A Defense Department survey last year found that the illegal use of prescription drugs in the military had tripled from 2005 to 2008, with five times as many troops claiming to abuse prescription drugs than illegal ones like cocaine or marijuana.
The problem has become particularly acute in specialized units for wounded troops, where commanders say the trading of prescription medications is rampant. A report released last month by the Army 
inspector general estimated that up to a third of all soldiers in these Warrior Transition Units are overmedicated, dependent on medications or have easy access to illegal drugs.
Some of that abuse is for recreational purposes, military officials say. In response, the Army has taken several steps to tighten the monitoring of troops on multiple prescriptions in the transition units.
But in many cases, wounded troops are acquiring drugs improperly because their own prescriptions seem ineffective, experts say. They are self-medicating, sometimes to death.
This is a huge issue, and partly it's due to the availability of prescription drugs among returning troops,Everyone knows someone who'll say, 'Hey, this worked for me, give it a try.'
said Dr. Martin P. Paulus, a psychiatrist at the University of California, San Diego, and the V.A. San Diego Medical Center.
Corporal Endicott, for instance, died after adding the opiate painkiller methadone to his already long list of prescribed medications. His doctors said that they did not know where he got the narcotic and that they had not authorized it. Corporal Endicott, who survived a roadside bomb explosion, was in 
heavy fighting in Afghanistan, where he saw other Marines killed. After returning from his third deployment, in 2007, Corporal Endicott told doctors that he was having nightmares and flashbacks and rarely left his house. After a car accident, he assaulted the other driver, according to medical records. Doctors diagnosed P.T.S.D. and came to suspect that Corporal Endicott had a traumatic brain injury.
Over the coming year, he was prescribed at least five medications, including the antidepressants Prozac and Trazodone, and an anti-anxiety medication. Yet he continued to have headaches, anxiety and 
vivid nightmares. "He would be hitting the headboard," said his father, Charles. "He would be saying: 'Get down! Here they come!' " On Jan. 29, 2008, Corporal Endicott was
found dead in his room at the National Naval Medical Center in Bethesda, Md., where he had checked himself in for anger management after another car accident. He was 26.
A toxicologist detected at least nine prescription drugs in his system, including five different benzodiazepines, drugs used to reduce anxiety or improve sleep. Small amounts of marijuana and methadone -- a narcotic that is particularly dangerous when mixed with benzodiazepines -- were also found in his body. His death prompted Marine Corps officials at Bethesda and Walter Reed 
Army Medical Center to initiate new procedures to keep Marines from inappropriately mixing medications, including assigning case managers to oversee patients, records show.
Whether Corporal Endicott used methadone to get high or to relieve pain remains unclear. The Marine Corps concluded that his death was not due to misconduct.
 He survived over there, his father said. Coming home and dying in a hospital? It's a disgrace.
Trying to Numb the Pain
Airman Mena also returned from war a drastically changed man. He had deployed to Iraq in 2005 but saw little action and wanted to go back. He got the chance in late 2006, when sectarian violence was 
hitting a peak. After coming home, he spoke repeatedly of feeling guilty about missing patrols where a sergeant was killed and where several platoon mates were seriously wounded. Had he been driving on those missions, he told therapists, he would have avoided the attacks.
On my first day, I saw a total of 12 bodies, he said in one psychological assessment. Over there, I lost faith in God, because how can God allow all these dead bodies?
By the summer of 2008, he was on half a dozen medications for depression, anxiety, insomnia and pain. His back and neck pain worsened, but Air Force doctors could not pinpoint a cause. Once gregarious and carefree, Airman Mena had become perpetually irritable. At times he seemed to have hallucinations, his mother and friends said, and was often full of rage while driving. In February 2009, he received an honorable discharge and was given a 100 percent disability rating by the Department of Veterans Affairs, meaning he was considered unable to work. He abandoned plans to become a police officer. Now a veteran, his steady medication regimen continued -- but did not seem to make him better. His mother, Pat Mena, recalls him being unable to sleep yet also listless, his face a constant shade of pale. Shocked by the piles of pills in his Albuquerque apartment, she once flushed dozens of old prescriptions down the toilet. Yet for all his troubles, he seemed hopeful when she visited him in early July 2009. He was making plans to open a cigar store, which he planned to call Fumar. His mother would be in charge of decorating it. The night after his mother left, he put on a new Fentanyl patch, a powerful narcotic often used by cancer patients that he had started using just five weeks before. The Food and Drug Administration issued warnings about the patches in 2007 after deaths were linked to it, but a private clinic in Albuquerque prescribed the medication because his other painkillers had failed, records show. With his increasingly bad memory, he often forgot what pills he was taking, his mother said. That night when he put on his new patch, he forgot to remove the old one. He died early the next day. Was the Fentanyl the cause? Or was it the hydromorphone, another narcotic found in his system? Or the antidepressants? Or the sedative Xanax? Or all of the above? The medical examiner could not say for sure, noting simply that the drugs together had caused "respiratory depression."
The manner of death, the autopsy concluded, is accident.
Toby Lyles contributed research.
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:
In the interest of supporting US troops: Please forward


Una pregnante testimonianza italiana:

In rapporto al sogno intero o a frammenti di sogni si parla di condensazione richiamandosi al fatto che «il sogno è scarno, misero, laconico in confronto alla mole ed alla ricchezza dei pensieri del sogno» [nota 9S. Freud, L’interpretazione dei sogni, cit., p. 259]. Ma questa nozione diventa per noi particolarmente interessante quando essa viene riferita ai singoli elementi del sogno. Risulta allora subito la stretta dipendenza della nozione di condensazione dalle associazioni libere come metodo dell’interpretazione. In generale, e non dunque soltanto nel caso dei sogni, un qualunque contenuto che venga proposto in un "gioco associativo" può dar luogo a più di una catena associativa.
da Freud L’interpretazione dei sogni

I pragrafi che seguono si trovano per esteso nel capitolo 5 del libro Up-to-date Dossiers e in continuo completamento links e soraprattutto testimonianze anche nel file dedicato ESPERIMENTI SU BAMBINE/I e nel più "stabile" file derivato in / On Esperimenti su bambine/i and on related one can find also an excerpt of English translation besides some very significant pictures a and the ever to be completed links or mostly new testimonies.)

"Associazioni libere" dall'analisi di un sogno - qui non trascritto, ma presente in forma autentica nel dossier cartaceo dell'Associazione - del  27  agosto  2005.

.....
.... Le chiedo cos’ha contro di me, dato che non ci conosciamo e lei facendo una smorfia mi risponde così :
- Il tuo appartamento è in un caos indicibile, come fai a tenerlo così? E poi mi dai l’impressione di essere una persona falsa…
.....
Ho sempre pensato che tutto ciò che mi è accaduto fosse colpa mia. Non ero mai abbastanza, sempre troppo poco, inadeguata in ogni situazione e in ogni momento. Poco intelligente, poco simpatica, poco carina e riuscivo ad arrivare sempre in ritardo su tutto…ma alla Base (*) e altrove, riuscivo ad essere efficace, avendo la sensazione e a volte la certezza, di esistere, perchè qualcuno si era accorto di me ed io mi sentivo a casa, un alloggio disordinato, caotico, pieno di sangue, di fiori, di aria grigia e  pesante dove ogni tanto un raggio di sole arrivava e c’era un letto con una bella coperta colorata e vicino un piccolo comodino ed il bagno in camera. Avevo tanti libri, alcuni di studio, altri di lettura, perchè il cervello andava tenuto in costante allenamento. Giochi di guerra su un tavolo per allenare il cervello ad organizzare e ad agire quasi simultaneamente. Era strepitoso come mi riuscivano facili e allora pensavo che non dovevo essere così stupida e inutile come immaginavo; ma allora perchè alla fine nessuno mi amava, anche qui  dove faccio molto bene ciò che mi chiedono, mi accorgo che l’affetto non  c’è ed ho la spiacevole sensazione di confondere le cose, di vedere e non capire, di non sapere nulla in realtà, se non quello di ‘’sembrare’’ di sapere e non è la stessa cosa!
- Perchè non vieni a prendermi papà? Perchè non ti accorgi  che non sto bene? - - Portami via, ti prego.
La mia cella, il mio alloggio è tutto quello che ho, oltre a tanti scheletri nell’armadio…
- Abbiamo grandi progetti per te, ma devi fidarti di noi che siamo diventati la tua famiglia. Ti educheremo, ti alleneremo, ti alimenteremo, diventerai ciò che vuoi e noi saremo sempre con te. A volte mi rannicchiavo sul letto e dondolandomi pensavo che tutto prima o poi ha una fine, basta avere pazienza e saper aspettare, pensavo anche che tutto sommato mi piaceva stare da sola… oppure mi  hanno detto che la solitudine dà forza..? Parlavo con il comodino e gli raccontavo i fatti miei e lui a volte mi rispondeva, sorridendo, che andava tutto bene.
Ma chi pensava cosa? Era il mio cervello o erano tanti cervelli che si parlavano fra di loro interferendo uno con l’altro?
- IO  DOVE SONO???
Che confusione…. qualcuno vuole parlare con me,ma non sono in casa, o meglio, ci sono, chissà in quale stanza e allora subentra qualcun altro ed io lo sento che la mia testa è abitata da tanti  cervelli, ma che stando in una piccola stanza si danno noia a vicenda. Mi chiedono di fare qualcosa, io non voglio, così lo chiedono a qualcuno d’altro e l’altro credo che lo faccia perchè  mi sveglio altrove senza memoria. Succede spesso, mi sveglio per un attimo, vedo del sangue, poi scompaio. Allora io non sono brava,sono quegli altri ad esserlo e usano il mio corpo per spostarsi, per prendere, per fare, sono forse degli spiriti?
Forse ho qualche potere magico…Però questi spiriti sono tutti cattivi mi pare, e poi perchè non si presentano? Loro sanno chi sono io, mi abitano! Certo che nei loro confronti sono in netto svantaggio. Dormo male, mi correggo, TUTTI dormiamo male e digeriamo male. Vorrei mangiare il fritto misto di pesce, IO, ma a qualche ospite il piatto che ho scelto non piace, così mi ritrovo davanti al menù sapendo che non mangerò quello che desidero, ma quello che penso di desiderare o quello che gli abitanti del mio cervello vogliono. Così alla fine, ogni volta che mi trovo a dover decidere, dalla cosa più stupida a quella più importante, vado in confusione, sento che nella mia testa c’è agitazione, tutti vogliono fare a modo loro, ma c’è un solo corpo e stanca aspetto, senza fare proprio nulla. Gli inquilini sono impazienti,bisogna decidere,bisogna agire ed io sento il cuore pulsare sempre più  velocemente, l’angoscia  mi assale, diventi frenetica pur stando ferma, poi tutto tace, i cervelli si placano, hanno capito finalmente che quando decido di non dargli retta  non possono fare altro che aspettare con me. Mi snervano, parlano tra di loro, confabulano e cercano di tenermi allo scuro delle loro faccende, vorrei sfrattarli, ma a quanto pare l’operazione è più difficile di quanto sembri. Qualche volta mi sembra di individuare la personalità di uno degli inquilini, è un attimo, appena sente che lo sento si ritira, come una lucertola nella fessura quando la spaventi. Uscite allo scoperto vigliacchi di cervelli bacati!!!
Penso di avere iniziato ad ospitare altri cervelli nel mio all’età di tre anni.
(*) "Base": Base militare di addestramento.

Continuazione: sogno e commenti del 22 novembre 2005:
Sono investita da una pioggia di animaletti,sembrano piccoli scorpioni o gamberetti,il loro colore è bianco e sono “croccanti” e duri allo stesso tempo. Accanto a me ci sono altre persone,ma la pioggia bianca animata investe solo me.
L’altra scena si svolge in un vivaio dove non entro nella stanza per evitare di essere aggredita dalle cavallette, ma una riesce a penetrare nei miei capelli e si infila dietro la nuca ronzando fastidiosamente, cerco di scacciarla, ma della cavalletta sento solo il ronzio, come se mi fosse entrata nella carne e dall’interno lavorasse provocando un rumore, un continuo zzzzzzzzzzz…

Credo di chiamarmi Mike, sono un pilota di caccia.
Compaio all’improvviso quando la situazione si fa critica e cerco di prendere in mano la situazione, ne ho le capacità. Ho sangue freddo quanto basta, inseguo il nemico sino a che non scompare definitivamente e irrimediabilmente dal monitor e dal radar. Game Over anche nella realtà. Sono determinato, cocciuto e molto sicuro delle mie forze, ho “ottime capacità logiche”, a quanto si dice è nel mio DNA. Sono cattivo, non è un difetto, in guerra aiuta a concentrarsi meglio, si rende di più e sicuramente mi da la possibilità di tornare dalla missione intero! Quando piloto sono molto gasato, ma nello stesso tempo calmo e freddo come un Killer. Probabilmente mi piace perchè è una cosa che mi riesce bene.
Mi spiego come mai in questo periodo mi sentivo più uomo che donna!
Ma sono tutti cattivi i miei cervelli! Mi spiego la “rigidità” che prendeil posto delle emozioni, l’indifferenza che ho verso gli altri e l’incapacità di manifestare ciò che provo in azione, es: affetto-abbraccio, disagio-inquietudine, paura-pallore, tristezza-pianto, invece mi capita così: affetto-rigidità, disagio-rigidità, paura-rigidità, tristezza-rigidità. Sia il corpo che la mente smettono di comunicare e subentra l’automa che, tramutata in una antenna umana, aspetta l’ordine di agire, ma se l’ordine non arriva l’automa rimane in stato di all’erta (la prima fase è la rigidità) e poi cambia, subentra uno dei cervelli che “copre”, “maschera” l’automa (come la pioggia di animaletti) proiettando negli altri un'immagine fasulla, ma non estranea. La capacità dei cervelli-automi è quella di “salvarsi la faccia” ogni qual volta la situazione lo richieda, non bisogna essere necessariamente delle spie, ma dei bravissimi illusionisti sì! Fumo negli occhi! Ieri verso l'ora di pranzo ho avuto una crisi, una furia cieca, scaturita da non so cosa, mi ha fatto diventare una iena. Rabbia, desolazione, impotenza, trappola, emarginazione (obbligata e voluta).
Ignoranza, repressione, balocco per i più grandi. Ho pianto, pianto e pianto, poi, di colpo, una calma fredda  e  un certo torpore ha fatto capolino e poco per volta mi sono calmata. Stamattina invece, ho pensato di andare a fare benzina senza  la macchina e di chiedere al benzinaio  "il pieno". Qualche secondo dopo ho avuto come dei flash, mi spiego: sono io, non sono io, sono io, non sono io, ecc, ecc.
La "non sono io" cambiava completamente i connotati ed il carattere, mentre  "sono io " ero io, ma parecchio offuscata!? Mi domando, lecitamente, cosa mi sta succedendo?!!! Davanti allo specchio ho avuto paura, l'immagine che rifletteva era  "diversa" dall'immagine reale. Non mi riconosco, è come se tra la bambina di tre anni (in cui mi riconosco bene) e la persona che sono ora sia successo qualcosa che le ha scisse, poi scisse e poi ancora scisse.
Ora, per riuscire a mettere insieme i multipli dovrei inglobarli in un'unica  persona, solo che manca il soggetto, il fulcro, manco io. Dove sono?
Se la rabbia  fosse scaturita da me? Mi spiego: Insieme ai multipli, da qualche parte ci sono anch'io ed IO sono diventata parte di quei multipli (ovviamente), così mi capita a volte (purtroppo) di emergere come un urlo disperato dal profondo abisso cercando  di aggrapparmi a qualcosa di solido e stabile per non  essere inghiottita di nuovo  dal buio più nero. Non sempre riesco a trovare un buon appiglio, qualcosa che mi dia la spinta a stare in superficie.

Mi domando spesso cosa sarei  ora e cosa farei adesso se le mie inclinazioni avessero seguito naturalmente il loro corso? Di questo sono molto dispiaciuta. E' difficile per me, in questo momento e periodo, non provare una punta di invidia per chi ha potuto, ed è riuscito ad essere se e fare ciò che più gli riesce meglio, dalla pittura, alla fotografia, ad un impiego qualsiasi. Essere una persona nel mondo e non "qualcosa" che c'è in modo astratto, come sono io, chiusa nella mia stessa testa e sentirmi in trappola e assente allo stesso tempo - è frustrante. Sono prigioniera dei miei multipli, dei miei cervelli.Devo ricomporre il mio puzzle. Avrei bisogno di un "pieno" di coccole, un "pieno" di auto stima, un "pieno" di energia e di vita e di un bombolone alla crema (questo è il più facile di tutti da ottenere), accompagnato da un buon cappuccino chiaro e bollente (anche d'estate).
......
Stanotte ho sognato che un pesce cane (o squalo ) mi ha divorata. L’enorme animale stava dentro una  grande vasca con  pochissima acqua. Il mio “bagno” è diventato pericoloso, il lavandino ha assunto dimensioni apocalittiche e la saponetta si è tramutata in un pesce feroce…. ed io ero il suo cibo. Mi sono svegliata urlando. La paura può assumere svariate forme e dimensioni; ... le trasformazioni avvengono nel bagno! ... ed il viso cambia. Quando usciamo siamo diversi, cambiati, il naturale fa posto all’artificiale, al “sembro io, ma non lo sono”, al “prova a riconoscermi”, al  “guarda oltre la maschera”, "la logica vince sulla ragione”, “non mi freghi”, “io so chi sei tu, mentre tu non sai chi sono io, “il vantaggio ti porta vicino alla vittoria”, “chi si arrende muore”, “se il nemico ti cattura, sai cosa devi fare”, “vivi e uccidi”, “sii sempre pronto”, “non lasciare tracce al tuo passaggio”,“segui, elimina, pulisci”, “segui, elimina, pulisci”, “segui, elimina, pulisci”, “segui, punisci  e  pulisci”, “il rosso è il colore della vittoria, il verde della resa ed il giallo dell’attacco”, “chi vince vince, chi perde muore”, “in guerra non si fanno ostaggi”, “la paura è un fatto mentale, ma chi fa parte di questo corpo non sa cosa sia”, "rifiuta gli amici, rifiuta i parenti, prendi noi”, “se ti serve qualcosa  prendila”, “non ringraziare, ti è dovuto, non chiedere  te  lo devono”, “uccidere è un  favore”, “non essere mai te stesso, nessuno lo sarà mai con te.

Commento da parte di una persona partecipe, anche come suo ambasciatore e postino virtuale, nel vedere il risultato davanti a me...:
.... la mail di  K. .... Direi impressionante. Da quando .... scrive via computer, nonostante io sia l’ambasciatore e postino virtuale dei suoi messaggi, non sono affatto curioso di leggerli.
Non provo particolari sensazioni anche perché mi sembrano “normali” per chi è stato addestrato ma non riesco a riconoscere in K. la capacità di metterli all’opera. Non ho assolutamente idea di cosa possa significare realmente (nel senso di cosa si prova). Avevo un atteggiamento in passato che voleva essere comprensivo nei suoi confronti e  forse lo era nel senso di vicinanza oggi non so..... Io non capisco invece come possa tirare fuori una lettera come quella che le ha scritto e poi apparire  ai miei occhi  (ma potrei sbagliarmi) assolutamente tranquilla, come se quello che scrive non fosse accompagnato da emozioni.
Posso capire che un addestramento che deve fare di una persona un killer (?) o una spia o chissà cos’altro delle emozioni non sa che farsene anzi,

19.05.2006 (e con commento verbale):
E' come quando una spia viene interrogata e non deve/può rispondere...)
Anche oggi mi sento ubriaca e fuori dal mondo. Un alieno in terra straniera, dove le persone sono cose che si muovono caoticamente senza una meta apparente e gli oggetti (semafori, tavolini dei bar, edicole, chioschi e quant’altro) sparsi qua e la, sono visti come lontani e “ fuori dal tempo e dallo spazio “. Cammino quasi ciondolando e lo sguardo fa fatica ad andare oltre l’angolo… Il corpo si muove per inerzia ed il cervello è in tilt , come se non capisse cosa deve fare in questa  nuova circostanza. La circostanza è:
- Non essere in allarme , sono io.
Già! Io chi? Io, proprio io! Purtroppo il mio cervello sembra quasi non riconoscermi come sua unica proprietaria, anzi, pare proprio non sapere della mia  esistenza. Allora è il mio cervello che nel mio corpo si trova in terra straniera!!! Lavorano separatamente e quando si tratta di muoversi all’unisono fanno i capricci, ognuno va per i fatti suoi ed il risultato è il ciondolio. Mi sento leggera, incorporea. Tutto sembra nuovo e abbastanza divertente, eppure sono così lontani, lontani che quasi soffro, più soffro e più gli oggetti e le persone si allontanano da me e diventano inafferrabili. Loro però a dispetto di me sono concreti.Spero di essere stata chiara, Lei sa quanto tengo a non essere fraintesa.

Le precedenti descrizioni sono efficacemente "crude", ma questo finale può ancor meglio far capire la verità effettiva di situazioni che vengono per lo più negate e derise con costante pervicacia malevola, partendo sempre da sogni, non perché "irreali" ma proprio al contrario - come viene detto in fondo - per evitare gli intralci dati dalle emozioni coscienti:

... Ci salutiamo, il cugino si dirige verso la porta d’entrata [del bus] ma, ritorna in dietro ed ha un’espressione triste in volto. Quando è a pochi centimetri da me apre la mano e mi consegna un medaglione d’argento ed il gesto è seguito da questa frase: “Ciao Monkey, perchè questo è il tuo nome vero!?”. Guardo l’oggetto della verità ed effettivamente su una delle facce c’è scritto quel nome, un nome che riconosco appartenere a me e che  contemporaneamente fa apparire il mio nome anagrafico “falso”.
Note: Rovescio della medaglia.
Incapacità di distinguere il vero dal falso.
Segreti (cose da non dire).
Monkey (scimmia), è  stata la prima  persona che hanno fatto entrare nel mio cervello. Dovrebbe essere una sorta di tutto fare , oppure la “chiave” per poter accedere ai miei multipli,  un  “pass”.
La parola d’ordine.
Mi è venuto in mente un disegno (oppure era una foto ?! ) rappresentante appunto tre scimmiotte ed il messaggio era: “Non vedo, non sento, non parlo  La scimmia che non vede ha le mani sugli occhi, ecc. ecc.
Volevo infine aggiungere che quando scrivo dei miei multipli non lo faccio con superficialità , ma semplicemente  come un  dato di fatto, un qualcosa che purtroppo, per ora, fanno parte di me . Prendendone atto vado avanti cercando di arrivare il più vicino possibile al bandolo della matassa …e non è semplice. In questo preciso momento ho una immagine nella testa, una bella cipolla bianca , ma devo dire che anche un carciofo può servire come esempio. Ho imparato che se non puoi sfuggire ai tuoi “guai “, ti conviene affrontarli , con calma, senza rabbia e rancore. A volte la rabbia ed il rancore sono solo di intralcio e frenano i ricordi

Commenti successivi - 13/06 /2006:
Oggi sono in fase “addormentata“ , il complesso di  inferiorità è particolarmente sentito e pensare di essere stata addestrata ad essere un
“giocattolo sessuale“ non aiuta certo a diminuirlo , semmai il contrario . Rabbia?  Direi di no , frustrazione e sbandamento si...  I contrari. Una vita fatta di “normalità“, contro una vita “fuori dalla norma“, una sotto vita o una vita sopra le righe.Bambini che non fanno i bambini, bambini trasformati in “animaletti“ da combattimento oppure in cavie da laboratorio. Bambini svuotati della loro personalità e riempiti di altri pensieri, di altre storie, di altri cervelli. Sono pensieri di guerra e storie di morte ed ai pensieri seguono le azioni e nascono le storie, “storie“ che non si possono narrare per paura di non essere creduti, di passare per bugiardi. Gli adulti sanno essere molto spietati, ma  se diamo ad un bambino solo e disperato una ragione di vita e lo convinciamo che “si può fare“ … "tutto si può, basta volerlo“ … Lo carichiamo di odio e di grande fiducia in se stesso, basta dirglielo con un tono gentile e accomodante, mentre lo picchiamo selvaggiamente utilizzando mani e piedi … La fiducia in se stesso verrà dal fatto di essere sopravvissuto e che niente e nessuno potrà mai ferirlo, ucciderlo … E’ chiaro che il bambino si è trasformato in qualcosa d’altro, ed è quel qualcos’altro che deve farci riflettere e preoccupare.

Perchè agenti segreti, spie, informatori, assassini... "costruiti" per mezzo del lavaggio del cervello funzionano meglio dei consapevoli, stipendiati agenti segreti / spie?

E in data 10 settembre 2006 ecco la rivelazione dell'origine di tipici, improvvisi, sgradevoli comportamenti: così si manifesta la raggiunta attivazione dell'addestramento a cui era stata sottoposta,

Pare ci sia un'altro cervello che era ben nascosto e per chi sa quale fortuita circostanza è emerso come un'isoletta. A differenza degli altri, questo non vuole saperne di ritornare "ombra", ha preso il sopravvento ed il mio corpo sembra incapace di rigettarlo, pur sentendolo parte estranea. Mi fa stare molto male. Una rabbia cieca che parte dalla pancia mi investe e a stento riesco a controllarla, dopo solo stanchezza e nebbia.
Capita spesso che mi incanti, come fossi in trance e in quell'attimo io sparisco e così anche i suoni e tutto ciò che mi circonda, al ritorno ho come l'impressione che il tempo si sia, per un lasso di tempo breve, fermato. In quel lasso di tempo dove vado a finire?
Il cervello-isola è il caos, istinto puro, pura cattiveria, dotato (se così si può dire) di fascino e intelligenza matematica. Lui esiste per i fatti suoi, pare che non abbia bisogno di nessuno, sa esattamente cosa deve fare e perchè! E' un buon organizzatore , solitario è capace di portare a termine il compito che gli è stato assegnato con ferocia e determinazione. Le  "missioni" o "incarichi", li prende molto sul serio, lavorando di intuito, fa si che il bersaglio venga eliminato ...
Pare che io non abbia una serpe in seno ... è più su !!!
Speriamo di riuscire a tenerlo a bada. Per ora è tutto.

Da considerare come riferimenti:
 per le uova di scimmia vedi sopra:
Monkey (scimmia ), è stata la prima persona che hanno fatto entrare nel mio cervello; per le "puzzole" potrebbe essere signifcativo il fatto che chi scrive fa collezione di coleotteri, ed è terrorizzata dal sentirsi "inseguita" da "vespe".

07.01.2007 Sogno:
Nel mio sogno compaiono tanti animali, direi animaletti. Sono sul balcone verandato ed ho in mano una piccola busta bianca di plastica che riempio delicatamente di piccoli di scimmia... I cuccioli sono davvero microscopici e li depongo uno sull' altro sino a formare due strati , facendo attenzione che ogni piccolo possa respirare. Operazione ripetuta almeno una volta .
Poi in un' altro sacchetto con le stesse caratteristiche di quello precedente e con le stesse modalità l' ho riempito di "uova di scimmia". Mi sono domandata:
- chissà che fine faranno?
- le useranno per gli esperimenti ...   ( ? )
In casa ho trovato una piccola puzzola, talmente piccola da non esistere in natura, tutta nera e con la caretteristica stria bianca sulla schiena, era in compagnia di un' altro animaletto identico alla puzzola, ma senza la stria. Erano lucide e nere, alchè mi è venuto in mente un vecchio sogno riguardante una pentola sul fuoco piena di latte con una enorme vespa nera e lucida che veniva fuori ed era pulita. I due animaletti li ho depositati in una grande gabbia per criceti ed oltre a loro c'erano piccolissimi cuccioli di cane, piccoli topini, piccoli di scimmia. Ora che ci penso, erano così piccoli da poter essere dei feti di pochi giorni, credo. Sul terrazzo della casa ho trovato due cani labrador, finiti anche loro sul balcone verandato.
Però i due cani tendevano a scappare e ad andare sul terrazzo per mettersi uno di fronte all'altro e guardarsi. Forse non avevano bisogno di essere tratti in salvo?!
- Ma i cuccioli li stavo davvero salvando?

....
Pensieri sparsi:
ho sognato [il gatto] Pino , credo che sia morto. In vita l'ho trattato malissimo, eppure in sogno era contento di vedermi (la forza dei sensi di colpa !). Alla base molte volte ero in disaccordo con quello che facevo e quello che dicevano le persone a cui la mia vita dipendeva. Sapevo che seppur in disaccordo a loro non interessava certo il mio punto di vista e dal canto mio facevo di tutto per non soccombere. Era un tira e molla continuo, coscienza contro sopravvivenza. Colpire per non perire.
Forse il fatto di non avere stretto amicizia con gli altri bambini mi  ha protetta dalla responsabilità pesante che venissero fatti fuiri a causa mia. Vigliaccheria? Può darsi. Non ricordo di averci neppure provato a stringere dei rapporti con loro, tanto a che sarebbe servito? Nessuno sapeva che cosa ne sarebbe stato di noi, per quanto mi riguarda eravamo dei morti viventi.
Eppure sentivo quei bambini vicinissimo a me e quando mi rendevo conto che qualcuno di loro mancava all'appello e che non lo avrei più rivisto, la disperazione più nera e l'ansia incombevano su di me per poi ricadermi addosso come un grosso masso. In fondo a pensarci bene non c'era bisogno di essere amici, bastava uno sguardo e capivamo chi sarebbe passato e chi no ... Eravamo tutti nella stessa situazione di pericolo.
Pensavo alle interrogazioni scolastiche: studiavo , eppure quando mi trovavo alla cattedra mi assaliva un'ansia tale che dimenticavo tutto e non riuscivo ad emettere nessun suono. Il terrore puro. Quando poi l'argomento riguardava la tecnologia (computer), il cuore iniziava a battere all'impazzata e avevo delle vampate di caldo tali da respirare a fatica.Tutte cose che provavo all'interno, mentre esternamente parevo tranquilla. Avevo paura di imparare. Imparare per me equivaleva a togliere la vita, ad uccidere. La matematica , la fisica e la chimica avrebbero potuto "insegnarmi" in maniera subdola, attraverso segni o simboli che sarei riuscita a codificare solo io, ad eliminare senza lasciare traccia o indizi ... Pazzia? Disperazione. Vedevo gli altri andare avanti, mentre io non riuscivo a spiegarmi i continui blocchi mentali e fisici e restavo indietro.
Tutto mi era estraneo e tremendamente spaventoso. - IO ero altro da ME.

Un aggiornamento - firmato con un nome differente da quello anagrafico ad indicare la "personalità" autenticamente multipla - rivela il perché questa persona molto spesso si presenta in un modo, con un abbigliamento e con un linguaggio verbale e comportamentale ben diverso da quanto - come origine, formazione, ambiente  - sarebbe stato logico aspettarsi. Ed a questo va aggiunto un particolare piuttosto singolare: un udito straordinario.
Chiedo che nessuno si intrometta tra ciò che ero e ciò che sono. Adesso non sono io, chi scrive è una persona dalla mentalità scientifica e metodica, sadica.Il suo compito è individuare e neutralizzare le spie con ogni mezzo. Dopo averle individuate entra nel loro mondo, parla come loro, si veste come loro, frequenta gli stessi ambienti. E' una persona affascinante e affabile, caratteristiche che gli servono per avvicinare le vittime e diventarne amico. Fiducia prima di ogni cosa. L'insetto rimane impigliato nella ragnatela del ragno pescatore. Conquistata la fiducia si porta il soggetto a scoprirsi con domande tranello o semplicemente lasciandolo parlare, facendogli credere di essere dalla sua parte.
Un gioco da ragazzi !!! Bisogna fare in modo che il soggetto non vada mai fuori tema e qual'ora dovesse accadere, lo si indirizza delicatamente. La gentilezza in questi casi è fondamentale. La voce è un'arma letale. Dopo aver appurato che il soggetto è una spia, si passa all'azione vera e propria. La tortura viene utilizzata nei casi dubbi, mentre la " soluzione definitiva " nei casi certi. Risolto il problema si passa al depistaggio, lasciando solo le tracce utili. Terminato si ritorna alla base e la vita prosegue come se nulla fosse accaduto.

Eppure all'esterno non trapelava che ben poco. Eppure almeno alcuni di questi bambini per determinati periodi conducevano "anche" una vita in apparenza "come gli altri". Ma non veramente "come gli altri", poiché NULLA doveva trapelare di quanto nella loro altra "vita" accadeva: e così - ancor ora nel ricordo - per un altro sopravvissuto veri terribili incubi non erano le interrogazioni "tecnologiche", ma i "temi liberi" ed ancor più le interrogazioni di Storia.

E qui riportiamo un completamento riguardante un'altra persona implicata a suo tempo molto più profondamente nell'Organizzazione:

Pa., al contrario della sorella, parla, ma solo di cose banali, cose di tutti i giorni, come ad esempio il lavoro, le vacanze, il cibo, etc.Interloquisce con una persona alla volta, cioè, se parla con me guarda solo me. Gli occhi sembrano fissi e spenti, non c'è guizzo di vita, pare imperturbabile, niente e nessuno la spaventa come fosse priva di coscienza, totalmente anaffettiva.Ne sono rimasta turbata.
Ho avuto la netta sensazione di avere accanto una persona "svuotata" e "riempita", come un tacchino farcito (mi scuso per l'esempio). Un automa che reagisce solo agli impulsi programmati, quindi schematica e molto, molto rigida. Eppure quando abbiamo parlato dei nostri rispettivi gatti (animali) (*), qualcosa in lei è scattato   si è accesa una lucina, era interessata all'argomento e "la vita" ha iniziato a scorrerle nelle vene ... magari è stata solo una impressione, ma sono sicura di avere sentito Pa. animarsi. Poi mi sono resa conto che stava "parlando"di se, si stava facendo i complimenti, era contenta di essere un gatto ed i gatti "sono così, fanno queste cose" ... uccidono gli uccellini e se li mangiano perchè sono dei cacciatori. Premessa: L. e famiglia hanno una gatta di sei - sette mesi e qualche giorno fa ha cacciato un uccellino e poi se lo è mangiato. Per tutta la serata Pa. ha avuto una voce fastidiosa, ma è cambiata quando abbiamo iniziato a parlare di gatti. Miagolava meno ed il corpo era in movimento. Es: all'inizio encefalogramma piatto, con l'argomento gatti avremmo visto nel fantomatico encefalogramma dei picchi!

Sogno e considerazioni del 28 ottobre 2007:
Una bimba appoggia la testa sul mio seno, una, due, tre volte e poi improvvisamente si stacca e guardandomi dritta negli occhi con aria di chi sa quello che sta facendo, mi dice: "comunque non mi piaceva il tuo accarezzarmi la testa ...". Già, io ero in piedi e la abbracciavo e nel mentre le accarezzavo la piccola testa. Ci sono rimasta male non tanto per ciò che mi aveva detto, ma per lo sguardo furbo e cattivo rivoltomi ... infido, mi stava studiando e pareva avesse capito chi si trovava davanti. ...
La bimba sicuramente ero io, forse una personalità. Aveva uno sguardo che metteva a disagio e scrutava, scrutava ...
Ricostruire, ricostruire, cercare di ricordare. Mi sono chiesta più volte come mi vivono le persone che mi conoscono e quelle che mi hanno conosciuta. .. Sono stanca e scoraggiata, ogni volta che vedo delle possibilità, qualcosa o qualcuno mi mette i bastoni tra le ruote e mi sembra di ritornare indietro e devo fare un enorme sforzo per rimotivarmi.
Dal collegio in poi mi sono stati RUBATI i miei no, i miei NON HO VOGLIA, i miei PENSIERI PRIVATI, i miei affetti e le mie QUALITA' che hanno trasformato in armi non convenzionali e mortali. Sono stata rivoltata come un calzino e TRASFORMATA in animale da combattimento. Da BAMBINA sono stata "cambiata" in un essere a me del tutto sconosciuto. Un corpo solo con 100 teste ed ognuna di esse ha volontà, pensieri e atti propri e tra di loro NON SI CONOSCONO !!!  Avete idea della confusione che crea tutto ciò?!!
IO DOVE SONO? ESISTO ANCORA O SONO STATA DEL TUTTO CANCELLATA? IO NON SONO UN DEMONE, NON NASCO DEMONE. Sono stanca, molto stanca.
La verità per me è un fatto di PANCIA! In fondo è da lì che la mia ribellione è partita e forse la bambina del sogno E' LA VERITA' IN PERSONA che si accorge che la mia "dolcezza" è fasulla, mi fa sapere che lei sa, mi critica, mi dice esplicitamente di smetterla di essere mite, docile e lo sguardo che usa è sincero ed è il mio quando SENTO che L'altro subentra ed assume il controllo del mio essere INTERO (corpo e mente). Sono io la fasulla e non la bambina, perchè io sono il risultato di continue manipolazioni. La bambina è rimasta tale, come lo è la verità ed i fatti, bisogna assolutamente liberarla dalle sovra strutture in cui è stata imprigionata e che a distanza di tempo sono diventate macerie. Spero di riuscire a ritrovarmi. Lo spero sinceramente.
(*) Queste ultime considerazioni terminano con un commovente appello personalizzato:
Per favore, dica al Sig. F. di non mollare è importante.
Ad ogni modo - almeno stando alla cronologia dei fatti - reciprocamente le vicende attuali di questi sopravvissuti coincidono fra di loro, ma se attualmente Pa. sta faticosamente emergendo con rivissuti ancor più terribili - forse anche collegati ad accadimenti attuali - dalla condizione descritta sopra, il testo della testimonianza del 28 ottobre 2007 veniva scritto - senza saperlo - proprio durante una gravissima crisi del Sig. F. del "commovente appello". Purtroppo - stando al caso del signor F. - nel gennaio 2008 un significativo miglioramento, con importanti flash-back di denuncia e di risoluta decisione di procedere contro torturatori e pluriomicidi fu seguito già dopo poche ore da gravissime subentranti "crisi" vistosamente provocate da interventi esterni - cioè da "armi-di-energia". Richiesero il ricovero ospedaliero in un primo tempo una sofferenza psichica non sopportabile, il giorno successivo anche gravi lesioni fisiche non certo provocate da un banale "incidente domestico", né da una caduta susseguente a un malore da pregresso stato morboso - come a tutti i costi si vuole attualmente far credere (!); anzi persino durante il ricovero erano continuate vistose "aggressioni" esterne ad opera "di energie direzionate". Ma da allora di lui non possiamo più avere notizie se non indirette, e ci troviamo per di più a fronteggiare interventi e commenti gravemente offensivi da parte dei suoi familiari, anche di chi in precedenza appariva impegnato a collaborare alla sua cura.


Gatto e topo (in Belgio: cacciatori e conigli/lepri)

Fatti assolutamente collimanti risulta siano accaduti - e ripetutamente - in Liguria, Piemonte, e  nei dintorni di Como e non solo in base a testimonianze orali: anche se solo parzialmente presentati in appunti manoscritti - di cui in ogni momento possiamo comunque fornire copia - sono avvalorati da disegni e da piantine topografiche. Descritti verbalmente e anche manifestati con atteggiamenti, coincidenti cronologicamnte con le date delle fotografie degli esperimenti di "allungamento degli arti", con qualche ovvia differenza - ad esempio, invece del mare aperto, boscaglie e fiume e pozzi e... maiali - esperienze assolutamente analoghe sono state rivissute e espresse con molta intensità. In particolare soltanto ora - maggio 2008 - è disponibile una descrizione di prima mano emersa pian piano con molta fatica dei fatti accaduti in Liguria nel '68-'70, concomitanti con le fotografie degli esperimenti ostetrici, e sostanzialmente UGUALI nell'orrore - vedi moto seghe, numero di bambini ecc. - a quelli che accadevano - accadevano o accadono ancora? - nei dintorni di Torino in quegli anni e nei precedenti e successivi. Un ancor più recente "rivissuto" offre ulteriori convalideò alle citate concordanze: le "convocazioni" all'azione giungevano normalmente per POSTA in più o meno cifrati o allusivi messaggi.
In tutte le statistiche e documentazioni inerenti a questi fatti la maggior parte dei sopravvissuti ora adulti denuncianti sono donne - forse (?) perché molti più maschi morivano o venivano deliberatamente uccisi e/o perché in molti accettavano meglio l'addestramento e/o l'iniziazione e quindi diventavano con più facilità a loro volta "esecutori". Il caso forse il più tragico del dossier dell'Associazione è quello di un altro "protagonista", ex bambino - maschio - prima pluri-abusato e poi PASSATO DI GRADO, ma che negli ultimi anni era divenuto molto disponibile a collaborare e a testimoniare: proprio quello al quale si rivolge - per ora inutilmente - il commovente appello personalizzato: Per favore, dica al Sig. F. di non mollare è importante
.

E qui invece trasmettiamo un punto cruciale delle testimonianze di un'altra sopravvissuta - testimonianze raccolte nei dossier dell'Associazione ma anche già - protocollate - in documenti legali di Denunce e Azioni Giudiziarie.

Questo è il ricordo di una notte di strage – non solo trauma per me ma per l’intera umanità.
La Strage del Levante
Ci vennero a prendere con gli scafi , iniziava a fare buio avevo paura; mi avevano divisa da mia sorella. Sapevo che in quella notte i gatti che avessero superato la prova sarebbero stati passati di grado, Vincenzo, il mio compagno di classe, continuava a ripeterlo. Mi ero già dimenticata o meglio mi avevano fatto dimenticare con una scarica di  ELETTRO SHOCK quello che era successo quindici giorni prima
Arrivammo a una piccola spiaggia in una insenatura; con delle torce i militari ci fecero strada, l’ entrata era una piccola porta incastrata nella roccia. All’interno un’immensa grotta in marmo bianco striato di beige dalla volta tondeggiante. Sulle impalcature teatrali stavano seduti come in parlamento tutte le gerarchie: ecclesiastici, militari, politici e banchieri; dal volto coperto da maschere che in realtà più che nascondere attiravano ancora di più l’attenzione e la loro riconoscibilità; i particolari del corpo di ogni singolo, in chi ha avuto la sfortuna – fin dalla nascita- di essere in un programma di addestramento costante e con scadenze fisse, diventano la conferma di quell’accaduto, rivissuto con ogni parte del corpo. Le emozioni fanno di questi traumi devastanti, la fortuna di riviverli e poter guarire.
Il Palco
Montato in fondo, un palco, da sfondo un arazzo con un agnello coricato. Noi stavamo nel golfo sotto al palco, non c’era solo la mia scuola - circa 100 – ma anche altri, tanti, almeno 300 bambini.
Sul palco 10 seghe circolari, non capisco, nessuno urla. Grandi gabbie sopra alla mia testa , sono molto in alto e non vedo bene. Mi sento confusa e carica di panico.
Iniziano a salire sul palco i bambini che dovranno essere graduati. Questa è la prova , ci sono i capi fila, una è mia sorella più grande – ha 12 anni – dietro di lei in un’ordinata fila militare, 10 bambini di 8, 9, 10 anni; calano le gabbie , ne escono piccini senza voce, biondi neri gialli – ma quanti ce ne sono?
Assistiti dai capi pamperos argentini iniziano a segarli a metà - dieci alla volta- buttano i corpi nel golfo, altri muniti d’ascia li fanno a pezzi. IL sangue scende dal palco  e i corpi che non sono più corpi ma diventano sempre più poltiglia, colpiti e ricoltiti si aprono – l’odore di sangue misto a cervello e viscere diventa fortissimo, non riesco a urlare. non esce nessun suono dalle mie corde vocali. Ma io URLO. Io topo pulitrice sono fortunata a non morire, ho un angelo custode (in carne ed ossa) e ho i ricambi che potrebbero servire alla mia gemella (secondo Mengele, un bene da non  toccare quando una delle due è arrivata ad essere graduata), 1 su mille ce la fa! E lei è un gatto che a nove anni riesce a massacrare. Voglio morire. Inizio come la altre volte a cercare i pezzi dei corpi per rimetterli insieme, vago in mezzo a quel lago di bambini disfatti, sento quello che provo ma non riesco a dirlo “ è tutto mio quello che sento dentro”.
I Nazisti
Loro stavano con i nostri genitori in alto nelle gradinate dietro a sbarre. Quando iniziano a vedere il sangue buttano giù tutto e invadono il golfo; sono presi da una furia e un’eccitazione incontrollabile, invidiosi dei miei compagni che uccidono. Prendono il comando, nessuno riesce a fermarli, neanche gli argentini; ora sono i carnefici nazisti che urlano e si buttano come iene; strappano con i denti pezzi di carne e tutto quello che trovano.
Quanti ne sono morti!!!
Sono seduta, forse catatonica ma i miei occhi vedono, il mio naso odora, le mie orecchie sentono.  Il mio cuore scoppia. Non riesco a ribellarmi, è la prima volta, ne hanno uccisi tanti tanti tanti la notte 1 +1 +1 +1+ 1 all’∞. 
Il giorno.
Albeggia, i bambini passati di grado devono ripulire: mangiare e ripulire, per i gatti è peggio, almeno noi topi raccogliamo quello che resta in sacchi di plastica , li carichiamo sulla spalla e li portiamo fuori, sull’insenatura della spiaggia dove le barche li scaricheranno al largo.Ora so!  Erano più di mille. Più di mille in una sola notte, le mie lacrime di adulta dell’anno 2008 sono così tante, ma così tante che neanche quel mare dove ci sono – fra i mille, anche dei miei amici – non riuscirebbe a contenerle tutte.
IO, LA BAMBINA CHE SONO STATA sono una sopravvissuta appartenente al progetto internazionale addestramento di bambini “gatto-topo negli anni dal ‘60 al ’90 (facente riferimento al progetto Delgado).

Monk

Alternando fra di loro i rivissuti di differenti testimoni, ecco - di primissima mano dopo una vistosa, impressionante "crisi" della testimone de I Cervelli e IO -  la "descrizione" di una delle personalità multiple - Monkcome Letizia e ArasPony bianco e Monkey  ecc. - ed un accenno indiretto ad un altro fondamentale problema: i partner di copertura
Monk e Letizia
Questo disegno è "emerso" come finale di un testo scritto di getto quasi in stato di trance spontanea durante un rivissuto sconvolgente. Il disegno in parte spiegato dalle frasi trascritte rappresenta DUE delle principali "personalità" de I cervelli ed IO: Monk il killer, il sadico e Letizia la bambolina seduttiva, la piccola prostituta spia e killer.
Monk - che se è una personalità è diversa dalle altre perché sembra sempre attiva e presente ed è un LUI: nato nel '75, nel '76-'77 era attivo, molto attivo - si accompagnava con Letizia bambina prostituta e tutti e due hanno ucciso alcune persone adulte e altolocate...

 Gli "impiccati"? Sono i "bambini inutili".

06.07.2008
Monk scatta quando si trova tra la folla, tra tante altre persone. Sbuca all’improvviso, come se facesse un’imboscata e vorrebbe scagliarsi contro i “nemici“, che sono gli ignari protagonisti del mio delirio, cioè  la folla. Nel mio cervello “gli altri“, chiunque non sia dalla mia parte, sono persone contro, gente da sterminare con il lancia fiamme o con il mitra. L’idea di una piazza colma di persone che prima sono vive e dopo qualche istante giacciono a terra come marionette lo esalta. Fantastica sul come realizzarla. Fantastica sul risultato finale. L’importante è devastare. Odia i bambini. A questo proposito credo che Monk abbia fatto la sua apparizione in quel famoso week end con i parenti di P. Sabato mattina, la piazza gremita di gente, un sacco di bambini urlanti e anche lì ricordo di avere fantasticato e più fantasticavo più il mal di stomaco aumentava, diventavo irascibile e tutto perdeva di significato, come ad esempio dimenticarmi il motivo per cui ero lì. Mi intristivo sempre di più e avevo l’impressione di allontanarmi vorticosamente dal resto del mondo e di ritrovarmi in una situazione che conosco sin troppo bene da cui cerco di scappare: la solitudine. Quindi il passaggio mentale veloce e semplice è: sono sola è colpa vostra, vi odio e uccido, così la solitudine ha senso, sono sola perché siete morti. Aggiungo: Monk è da debellare, non lo voglio con me! Tò! Mi è passato il mal di stomaco. Con la mia pessima personalità multipla entra in gioco P. Lui in qualche modo la alimenta, la nutre. Ricordo che nei primi anni con lui Monk era venuto fuori spesso in varie occasioni. A Monk piace P. perché lo tiene in vita.... Letizia e Monk viaggiano in coppia; mi è venuto in mente guardando una coppia di cani lupo del nord Europa. Taglie forti. Ovviamente il maschio era decisamente più imponente. Tranne i padroni, nessuno poteva avvicinarsi alla femmina, rischiava di essere aggredito dal maschio. Una bambina era riuscita ad accarezzarla, ma quando lui se ne è accorto ha abbaiato (avvertimento) e poi si è piazzato tra la bimba e la cagna come a proteggerla e da lì non si è più schiodato! Che bello se avessi avuto due genitori così pronti a proteggermi … Vorrei un cane


Bambini di sei- sette anni dovevano compiere azioni da "necrofori" simili a quelle dei Sonderkommando dei Campi di Sterminio e qui un altro ri-vissuto molto intenso va a confrontarsi con "La strage del levante".
Lo facciamo precedere da osservazioni immediate di un amico/testimone.
22- agosto 2008 Un partecipe commento.
Questa "cronaca vista e sentita da fuori" valorizza la successiva testimonianza diretta, così spiegandola:
Scrivo senza aver ancora letto quello che ha scritto K. Mi ha chiesto di scrivere qualcosa sulla sera in cui è stata male.
Parto da qualche ora prima quando, di fronte ai numerosissimi turisti, al parcheggio stracolmo di macchine e all’idea di entrarci ha avuto una crisi per cui ce ne siamo andati (con mio dispiacere non tanto per non aver potuto visitare il luogo ma perché è come se con quelle crisi rompesse un armonia, io inizio a non sopportarla e riesce a scatenare una sorta di reazione tendenzialmente violenta anche in me e che controllo con molta fatica). Le solite crisi già viste quando “sente” la folla: dice che in quei momenti vorrebbe avere un mitra e sparare a tutti

Una descrizione agghiacciante

11-10-2008
Nel collegio di Nizza c’era un atmosfera particolare, sfumature, sensazioni, era un luogo creato ad arte per i bambini, studiato nei minimi particolari, dai colori, ai giocattoli, ai piccoli tavolini accompagnati da piccole sedie e pennarelli, carta, matite colorate, lavagnette e gessetti di varie dimensioni e colori. Nell’aula – asilo l’atmosfera era rilassante, potevamo giocare anche insieme ad altri bambini, ma senza poterci scambiare informazioni su di noi, esempio: “come ti chiami, quanti anni hai, dove abiti … ?“. La stanza era di colore blu molto chiaro, almeno per me, ma probabilmente le pareti erano bianche. Verde invece il refettorio, era un luogo abbastanza rilassante, sapevamo che per almeno una mezz’ora abbondante, nessuno sarebbe arrivato per farci fare cose strane.

La stanza che più di tutte mi terrorizzava era la rossa, la stanza della morte. Poteva succederti di tutto, anche di morire. Ho visto due bambini morire, c’erano pochissimi maschietti e li hanno uccisi. Il collegio era per bambine, così ci dicevano, ma alcuni erano bambini travestiti da bambine. Nella stanza rossa gli adulti erano molto cattivi, gridavano sempre, dicevano parolacce e a volte avevano la bava alla bocca quando erano particolarmente contenti nel fare del male alle bambine e gli occhi erano sbarrati e la faccia rossa. Erano sempre agitati, bisognava fare attenzione a non provocarli, sembrava a volte che volessero mangiarci talmente ci odiavano. Ci odiavano!  Ci violentavano in mille modi, ci torturavano e filmavano. Usavano bastoni lunghi, piccoli e larghi e qualcuno di essi aveva delle sporgenze, poi usavano oggetti di gomma rosa, duri, lunghi e larghi, poi mollette per il bucato, spara chiodi, fruste di tanti tipi, cappucci che mettevano sul pene  con i disegni della Walt Disney  come topolino, la strega di Biancaneve, altri… li usavano solo gli adulti. Gli adulti quando dovevano essere ripresi nascondevano il viso o con una maschera oppure non si facevano riprendere. Ci trattavano come fossimo delle bambole, ci lavavano, ci vestivano, svestivano e ci muovevano. Il più delle volte eravamo nudi e capitava che dovessimo fare delle cose a due, a tre e in gruppo, ma ci dicevano loro come metterci e cosa fare, poi si cambiava posizione, era una situazione pesante, non dovevamo piangere, ma sorridere e fare solo quello che ci veniva richiesto altrimenti si arrabbiavano. Molti di noi vomitavano, allora ci picchiavano tutti e gli altri bambini ci odiavano. L’atmosfera era nera, molto nera e senza possibilità di salvarsi, io pensavo che in quel collegio sarei morta, l’ho desiderato per la verità … Ero convinta che in un modo o nell’altro mi avrebbero eliminata. Per quanto riguarda le emozioni … sono in continuo movimento e fanno male, non riesco a descriverle, c’è di tutto, un turbinio da mal di testa e nausea. La prima cosa che mi viene in mente ora è l’assoluto distacco che vivevo tra il mio corpo e la mente. Lasciavo che al mio corpo facessero quello che volevano ( tanto non c’era via di fuga ), la mente invece era viva, sentivo che era mia alleata, mentre tutto il resto andava per i fatti suoi. Come ad esempio la vagina, anche se provavo schifo, lei era eccitata. Mi vergognavo tantissimo. Non ci capisco niente !!!

08.10.2008 Ore 11.45

Dovrei fare la spesa, ma stamattina di uscire proprio non mi va. Sono assonnata e lenta nei movimenti e vorrei piangere a dirotto, ma il colore rosso me lo impedisce. Ci sono volte che rifiuto i suoi consigli, come ad esempio: “non si fissi sulle cose“ … Eppure quelle fissazioni nascondono segreti, il rosso è un coperchio che deve essere sollevato, non posso aspettare, altrimenti avrò sempre timore. Mentre ero sul terrazzino con la gatta, il ricordo di una stanza rossa è affiorata nella mente, poi una gialla, poi una verde e man mano che ricordavo sentivo il corpo pesante, le gambe gonfie e la solitudine insieme alla disperazione prendevano posto, ma di piangere nulla. La stanza rossa … forse non era rossa, ma nella mia mente quella particolare stanza era a tutti gli effetti di quel colore. Veniva usata per fare filmini pornografici, per violentarci, per picchiarci, per uccidere riprendendo il fatto. Da quella stanza molti di noi bambini ne sono usciti cadaveri. Rossa per il sangue, un obitorio infantile, l’anticamera della morte. Ricordo di avere vomitato parecchie volte, anche verde, avevo delle crisi di pianto e urlavo, mi dondolavo e contavo gli anni che avevo all’ora ad alta voce: uno, due. tre, quattro, cinque, sei, sette. e ricominciavo sino a quando con una iniezione crollavo sul pavimento tramortita, ma abbastanza cosciente per rendermi conto che mentre mi stavano violentando in tre (ragazzi tra i 16 ed i 18 anni) e filmando (un uomo sui 45 anni), a pochi passi da noi c’era un bambino piccolo di 5 anni, aveva un cerotto grande e grigio che gli impediva di urlare, stava piangendo e tremava tutto. Aveva i capelli chiari, forse biondi, corti e mossi ed era nudo. Sentivo il suo respiro affannoso, lo avevano messo pancia in giù e la corda gli passava tutta intorno al corpo, partiva dal collo e poi le braccia, la vita, le caviglie ed i polsi e quando il bimbo cercava di divincolarsi la corda gli stringeva forte il collo e la faccia diventava tutta rossa. Poi è arrivato un adulto abbastanza giovane con gli occhi da pazzo e gli ha aperto le gambe ed infilato una cosa marrone, lunga, ricoperta di pallini in rilievo. Ho visto il sangue schizzare, la corda gli stringeva il collo ed il viso aveva un colore viola scuro, poi il corpo del bambino si è afflosciato e vicino c’era tanto sangue e qualcuno stava filmando. Non sentivo più il suo respiro.
Prima di portare via il corpo del bambino si fumarono una sigaretta. A me dopo la violenza mi presero a sberle, tante su tutto il corpo, partendo dal viso. In un’altra parte della stanza c’era anche una bambina di 8- 9 anni nuda anche lei, la stavano preparando per filmarla ma aveva sul viso e sul corpo delle macchie rosse e le usciva sangue da sotto. Sembrava una bambola, non reagiva, l’avevano sistemata contro il muro, seduta, ma lei crollava da un lato, allora entra un signore con il camice bianco, le prende la mano e poi dice: è andata (in francese).
Il sangue non veniva tolto, piaceva molto a loro, più ce n’era e più diventavano cattivi.

Facciamo precedere il testo scritto dalla protagonista da osservazioni immediate di un amico/testimone - "cronaca vista e sentita da fuori" - che valorizza la testimonianza diretta, così spiegandola: :
E' da tempo che non la vedevo star male così. Ieri, ma non so darne significato, ci stavamo parlando attraverso il vetro della finestra, io dentro, lei fuori a fumare: ad un certo punto non mi ricordo per quale motivo si è messa a ridere scoprendo molto i denti e per un attimo ho visto il suo teschio, il suo cranio che rideva di una risata macabra e disperata come in una metamorfosi, uno zombie, in cui la carne si dissolve lentamente lasciando solo ossa e nulla più. Se può valere come testimonianza...

Questa lucida relazione - che è stata per giorno per giorno completata a voce nelle sue valenze emotive, va confrontata e avvalorata non solo da "La strage del Levante" di cui sopra, ma dalle numerose e precise descrizioni - non ancora pubblicate - che, nei ri-vissuti divenuti coscienti di altri sopravvissuti, ricostruiscono feroci orgiastiche stragi: perfettamente analoghe anche se avvenute in date diverse e in localizzazioni geografiche differenti.
31.12.2008
Ricordo:
Sono lì, sulla nave, grande, in mezzo al mare”  Sono lì  ed ho sette anni”  Mi trovo all’interno di una cuccetta da quattro posti letto ed uno stretto corridoio breve divide i due letti a castello”  Siamo cinque bambini, tre maschi e due femmine, i maschi sono seduti di fronte a noi che stiamo dall’altra parte del corridoio sedute sul letto più basso”. Ci guardiamo in silenzio, respiriamo lentamente, immobili e con i visi scuri, preoccupati”.  Nella cuccetta c’è un piccolo bagno, vicino al lavandino un asciugamano bianco pende da un gancetto”  La saponetta usata è posta da un lato del lavabo”.  Accanto alla tazza, un rotolo di carta igienica appena iniziato”  La poca luce entra dall’oblò situato al centro del piccolo locale e c’è un’atmosfera di attesa”.  Ho paura”. Conto il numero delle lenzuola ( 10 ), conto il numero dei cuscini ( 4 ), conto le federe ( 4 ), conto quante mani ci sono qui ( 10 ), le dita delle mani ( 50 ) e dei piedi ( 50 ) e poi i pollici ( 10 ) e gli alluci ( 10 ) … 2 maschietti hanno i capelli biondi, ma non dello stesso colore, né tipo, tutti e due hanno gli occhi chiari, uno grigi, l’altro azzurri”  Il terzo maschietto ha i capelli castano chiari con occhi scuri, la bambina accanto a me ha i capelli medio lunghi con la frangetta, il colore è lo stesso dei miei capelli, castano scuro, gli occhi della mia vicina sono castani”  Siamo sedute accanto senza sfiorarci e con la mente siamo lontane anni luce, come del resto anche i tre maschietti”. Ci troviamo nella stessa stanza, ma non sappiamo perché”  Non ci conosciamo”.  All’esterno la porta è sorvegliata da un adulto”  Aspettiamo un sacco di tempo”.  Ad un certo punto un ragazzo sui venticinque anni entra reggendo in mano un vassoio con sopra cinque bicchieri di latte bianco caldo e cinque pagnotte dolci tiepide”. Distribuisce il cibo, ma !aspetta nella stanza con noi,  aspetta che ognuno finisca di mangiare per portare via i bicchieri vuoti, cinque bicchieri vuoti”  Ricomincio a contare: ci sono 10 paia di scarpe, 10 occhi, 5 bocche”  5 nasi, 10 orecchie, 5 colli, 10 ginocchia, 1 oblò, il mare, tanti pesci, tante onde, tante gocce”.  Ho 7 anni, ho sette anni, ho sette anni, mi chiamo XX, mi chiamo XX, non devo dimenticarmelo, “ricordati “, mi dico mentalmente, cerca di non morire, cerchiamo di non morire”.
Aspettiamo da così tanto tempo che i nostri corpi, seppur stanchi, non riescono a rilassarsi, neppure gli occhi riescono a chiudersi, siamo vigili, siamo le sentinelle del mare”. Ad un certo punto, il ragazzo giovane si ripresenta, ha in mano cinque paia di stivaletti gialli e ci intima di indossarli”.  Usciamo con lui dalla cuccetta, corridoi lunghi e stretti, porticine che si aprono di metallo pesante, giriamo a destra, poi a sinistra, saliamo, alla fine ci ritroviamo all’aria aperta, c’è vento”  La nave è scura e bagnata”. Da un punto imprecisato di essa, dallo stomaco, appaiono un gruppetto di bambini, alcuni sono più piccoli di noi ( vanno dai 2 agli 8 anni ), una decina, forse dodici”.  Alcuni adulti appostati alle loro spalle sparano dei colpi di pistola, altri invece sparano degli arpioni piccolissimi che si conficcano nella carne e poi l’adulto che ha sparato inizia a gridare: “L’ho preso, è mio! “. In pochi secondi succede una carneficina, il sangue schizza ovunque, braccia, gambe, intestini, teste, vengono fatti a pezzi con rabbia, odio e precisione”.  Il nostro compito ( i 5 ) è quello di prendere ogni resto umano e gettarlo in mare dove alcuni pesci aspettavano di banchettare”. Poi un altro gruppetto di dieci dodici bambini usciva dallo stomaco della nave e anche loro venivano sterminati senza pietà e senza fretta”   Ore ed ore passate ad assistere allo sterminio di bambini indifesi, nudi, sanguinanti e pieni di lividi ovunque”. Assistere senza avere la possibilità alcuna di intervenire, di scappare”. Inizio a contare: cinque teste, trenta teste, ottanta teste, novantacinque teste, centodieci teste, cento venti teste, cento quaranta teste, duecento teste … Mi ripeto mentalmente: “Ricordati di loro, devi ricordarli, ricorda i loro visi, sono importanti …”

A duecento mi sono fermata, ma lo scempio ha continuato ancora anche se io avevo smesso di contare”  Erano piccoli e indifesi”.  Raccoglievo il resto dei corpi maciullati come un automa, non sapevo più dov’ero e chi ero, avevo la nausea e conati di vomito”  Mi sono ritrovata tra le mani la testa di un bambino ( non capivo se era un maschio o una femmina) avrà avuto due anni, prima di gettarla in mare gli ho dato un bacio sulla fronte e una carezza sulla guancia (stupido vero?)”. Pensavo: “avevo ragione, gli adulti hanno il loro mondo e noi il nostro, ma noi siamo più deboli, non riusciremo mai a sconfiggerli, saremo sempre svantaggiati“

Nuove segnalazioni / Supplementary information

la tragica storia della chimica al fronte.

5 cose da sapere sul meldonium, il farmaco che ha "fatto fuori" la tennista russa Maria Sharapova.
reu_rtsgoei |DANIEL MUNOZ/REUTERS
Il meldonium è un farmaco per il cuore inserito dal 1 gennaio 2016 nella lista delle sostanze dopanti e pertanto proibito dalla World Anti-Doping Agency (WADA). È balzato agli onori della cronaca perché la tennista russa Maria Sharapova, trovata positiva ai test per la sostanza, ha ammesso di averne fatto uso per 10 anni, sotto prescrizione del suo medico di famiglia, per trattare una serie di condizioni di salute. Per questo motivo Sharapova è stata sospesa per due anni dalla Federazione Internazionale.
DA DOVE VIENE. Prodotto in Lettonia dall'azienda farmaceutica Grindeks, il meldonium - il cui nome commerciale è Mildronate - è popolare in Russia e in Lettonia, Ucraina e Polonia. Negli anni '80 veniva usato dalle truppe russe in Afghanistan per migliorare le prestazioni fisiche e non sentire la fatica. La Food and Drug Administration, così come le agenzie del farmaco europee, non ne approvano l'utilizzo.

Il Captagon e le altre droghe usate in guerra per togliere la paura
Le anfetamine usate dai terroristi dell'Isis sono solo le ultime di una lunga serie di sostanze usate in guerra per togliere le inibizioni, sconfiggere la paura, sopportare la fatica e innalzare la soglia del dolore. Dai nazisti ai soldati vichinghi, passando per Vietnam e Afghanistan, la tragica storia della chimica al fronte.
C'è un motore invisibile che toglie ai terroristi dell'Isis anche l'ultimo scampolo di umanità risparmiato da fanatismi e ideologie: si chiama Captagon e molto spesso scorre nelle loro vene al momento in cui compiono una strage. La "droga della Jihad" come è stata soprannominata, è un cloridrato di fenetillina, un composto di anfetamina e altre sostanze stimolanti da decenni diffuso nei Paesi del Golfo, e ora diffusosi in modo capillare tra chi combatte la "Guerra Santa".
NAZISTI. Di anfetamine fecero largo uso, per esempio, i soldati di Hitler. Quando il 14 maggio 1940, dopo solo 4 giorni, le truppe dell'armata nazista conquistarono l'Olanda, fu determinante la loro capacità di combattere senza sosta, giorno e notte, senza dormire. Secondo quanto sostenuto da Norman Ohler nel recente saggio Der totale Rausch ("La totale euforia"), questa resistenza sarebbe stata garantita dal Pervitin, un "farmaco militarmente prezioso" usato regolarmente anche dal generale Rommel e dallo stesso Hitler.

percent deficitThis image shows the pattern of brain tissue loss in methamphetamine users, relative to healthy adults, mapped using MRI scans. Brain regions involved in drug craving, emotion and reward, and hippocampal brain regions involved in learning and memory, lose up to 10% of their tissue. Red colors denote brain regions with greatest tissue loss, blue colors regions that remain relatively intact. Hippocampal volume reductions are linked with poorer memory performance in the methamphetamine users. At the same time, a 7% volume increase occurs in the brain's white matter, suggesting an inflammatory response to chronic drug use.
UCLA Imaging Study Vividly Shows Pattern of Brain Damage in Methamphetamine Abusers
Paul Thompson et al.
LONI (Laboratory of Neuro Imaging), UCLA School of Medicine, Los Angeles (CA)
Danni cerebrali collegati all'abuso di metanfetamina
La metanfetamina (per la precisione, d-metanfetamina) è una sostanza che causa il rilascio a cascata di vari neurotrasmettitori (tra cui noradrenalina, dopamina e serotonina), provocando un'eccitazione molto più forte e duratura dell'omologa anfetamina. Mentre nella sua forma levogira (l-metanfetamina) la metanfetamina è un farmaco con effetti di vasoconstrizione che viene usato come decongestionante nasale, nella forma destrogira (d-metanfetamina) questa sostanza stimola il sistema mesolimbico dopaminergico, causando euforia e spingendo ad azioni compulsive anche molto complesse. A causa del suo ridotto costo di produzione e della lunga durata dei suoi effetti, in molti paesi (in particolare negli Stati Uniti) è diventata una sostanza di abuso largamente diffusa. L'immagine, in colori che vanno dal blu al rosso, visualizza la riduzione di materia grigia nei soggetti esaminati. L'indagine è stata svolta su 22 abusatori cronici di d-metanfetamina il cui cervello è stato confrontato con quello di 21 soggetti sani di età corrispondente, osservando vaste aree in cui la materia grigia appare considerevolmente ridotta, localizzate sia nel lobo frontale, sia, soprattutto, nel sistema limbico, ippocampo incluso. Oltre agli esami radiologici (MRI) che hanno permesso di valutare la perdita di materia grigia, sui soggetti malati sono stati effettuati anche esami psico-attitudinali che hanno permesso di rilevare deficit emozionali e cognitivi tipicamente associati a lesioni localizzate nelle regioni in cui, nei 22 soggetti con storie di abuso cronico di d-metanfetamina, è stata riscontrata una maggior perdita di materia grigia.

NIDA InfoFacts: Methamphetamine

Rise and shine: Wake up to an enhanced life style 
A new breed of lifestyle drugs could allow us to choose how much we sleep, boost our memories and even allow us to enjoy ourselves more, without any side effects. Will they unleash human capabilities never seen before or create a dystopian 24-hour society where we are dependent on drugs to regulate our lifestyle and behavior? One drug already available is modafinil, marketed as the vaguel Orwellian-sounding Provigil. It enables those who take it to stay awake and alert for 48 hours.  It is a eugeroic that delivers a feeling of wakefulness without the physical or mental jitter.  There is already a market for it for those without any medical need - it is developing a cult following among workaholics and students studying for exams. The military is also very interested in eugeroic. Their reliance on amphetamines for lengthy operations have had catastrophic consequences in the past. The "friendly-fire" incidents in Afghanistan in 2002 when U.S. pilots killed Canadian troops was blamed on the "go pills" they had taken. The U.S. Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA) tested a compound called CX717 in its quest to find a drug that can create a metabolically dominant war-fighter of the future able to function for seven days without sleep. CX717 is an ampakine, a compound that increases the brains computing powers. It re-writes the rules of what it takes to create a memory and just how strong those memories can be. Will cans of soda containing eugeroics or ampakines be as common as caffeine drinks on the shelves of 24-hour stores? The potential is certainly there for a Brave new world of personality medication.
Mr. Andrzej Suda's case Artist Suda: Presentation
Basilare è quanto si trova raccolto in /of maximum interest is what is gathered on:
Andrzej (Andrew) Suda's DOCUMENTATION / DOCUMENTAZIONE e nella racolta di immagini originali/ also on suda.fotodoc : the original images' folder
Targeting the Human with Directed Energy Weapons: Dr. Reinhard Munzert
Per concludere... / accomplishment
Libro / Book

A questo proposito questo file viene spesso RINNOVATO con aggiunte: metodologica, di precisazioni, con risposte pervenute anche on-line e nuove documentazioni.
A questo file/capitolo va comunque affiancato un altro file stampato anche come capitolo nell'Appendice all'edizione corrente del libro It's Abuse NOT Science Fiction:
Il file prima nominato Pseudo-misteri e coinvolgimenti biologici / Fake-mysteries on biological targets ora è in rete sdoppiato nelle sue parti italiana a inglese: anzi triplicato perché la parte in italiano, molto ampliata e curata, è stata caricata anche in un pdf anch'esso con il titolo Aggressioni pseudo-misteriose contro bersagli biologici raggiungibile in rete e leggibile come eBook. Furthermore also the English translation of the present file - by now also renewed as style, as placement and improved by new data and consideration - should continually be faced with the English new file renamed Fake-mysterious assaulters against biological targets: on its old bilingual page - Italian and English - and with its previous name Pseudo-misteri e coinvolgimenti biologici / Fake-mysteries on biological targets  can be read as chapter on the Appendix of the current edition of the book: It's Abuse NOT Science Fiction

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Sirus.Project

U.S._intellingence_and_security

Possible_influence-on_subject_FOIA.pdf

LEGGE.HR3200.pdf

Armi ad Energia diretta

 
Caso Suda: file originale and suda.fotodoc
LarsonReport-Edit

STUPRI-DI-GUERRA: i figli dell'odio

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